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eletti e figliuoli miei, tenendo per la via di sopra, cioè del ponte, seguitano e tengono per la via della veritá, ed essa veritá è porta. E però disse la mia Veritá : «Neuno può andare al Padre mio se non per me». Egli è la porta e la via, unde passano, a filtrare in me, mare pacifico.

E cosi, in contrario, costoro somio tenuti per la bugia, la quale lo’ dá acqua morta. E ad questo vi chiama el dimonio, ciechi e matti che non se n’avegono perché hanno perduto el lume della fede. Quasi lo’ dica el dimonio : «Chi ha sete dell’acqua morta venga a me, -ché io ne gli darò.

CAPITOLO XLIII

Della utilitá delle tentazioni, e come ogni anima nella estremitá della morte vede e gusta el luogo suo, prima che essa anima sia separata dal corpo, cioè o pena o gloria che debba ricevere.

— Egli è fatto giustiziere mio dalla mia giustizia per tormentare l’anime che miserabilmente hanno offeso me. E in questa vita gli ho posti a tentare molestando le mie creature; non perché le mie creature siano vente, ma perché esse vencano e ricevano da me la gloria della vittoria, provando in loro le virtú.

E neuno in questo debba temere per veruna battaglia né tentazione di dimonio che lo’venga, però che Io gli ho fatti forti, e dato lo’ la fortezza della volontá, fortificata nel sangue del mio Figliuolo. La quale volontá né dimonio né creatura ve la può mutare, però che ella è vostra e data da me.

Voi dunque col libero arbitrio la potete tenere e lassare, secondo che vi piace. Ella è l’arme la quale voi ponete nelle mani del dimonio, e drittamente è uno coltello col quale egli vi percuote e con es,so v’ucide. Ma se l’uomo non dá questo coltello della volontá sua nelle mani del dimonio, cioè che egli consenta alle tentazioni e molestie sue, giamai non sará offeso di colpa di peccato per veruna tentazione. Anco el fortifica colá dove egli apra rocchio dell’ intelletto a vedere la