Pagina:Caterina da Siena – Libro della divina dottrina, 1928 – BEIC 1786681.djvu/70

e il danno del vizio, per dar lo’amore e timore santo con odio del vizio e amore della virtú. E giá non 1’ è stata mostrata questa dottrina e veritá per angelo, acciò che non possano dire: —L’angelo è spirito beato e non può offendere, e non ,sente le molestie della carne come noi, né la gravezza del corpo nostro. — Questo l’è tolto, che noi possono dire; perché ella è stata data dalla mia Veritá, Verbo incarnato con la carne vostra mortale.

Chi sonno stati gli altri che hanno seguitato questo Verbo? > Creature mortali e passibili come voi, con la impugnazione della carne contra lo spirito, si come ebbe il glorioso Pavolo mio banditore; e cosi di molti altri santi e’quali, chi da una cosa e dii da un’altra, sonno stati passionati. Le quali passioni Io permettevo e permetto per acrescimento di grazia e per aumentare la virtú nell’anime loro: e cosi nacquero di peccato come voi, e notricati d’uno medesimo cibo ; e cosi so’ Io Dio ora come alora; non è infermata né può infermare la mia potenzia. Si che Io posso sovenire e voglio, e so sovenire a chi vuole essere sovenuto da me. Alora vuole essere sovenuto da me, quando esce del fiume e va per lo ponte, seguitando la dottrina della mia Veritá.

Si che non hanno scusa però che sonno ripresi, ed è lo’ mostrata la veritá continuamente. Unde, se essi non si correggeranno mentre che essi hanno el tempo, saranno condennati nella seconda reprensione, la quale si fará neH’ultima estremitá della morte, dove grida la mia giustizia dicendo: «Sur gite mortili; venite ad iudicium» ; cioè : tu che se’ morto a grazia e morto giogni alla morte corporale, lévati su, e viene dinanzi al sommo Giudice con la ingiustizia e falso giudicio tuo e col lume spento della fede. El quale lume traesti acceso del santo battesmo, e tu lo spegnessi col vento della superbia e vanitá del cuore, del quale facevi vela a’ venti che erano contrari alla salute tua; e’1 vento della propria reputazione notricavi con la vela dell’amore proprio. Unde corrivi per lo fiume delle delizie e stati del mondo con la propria volontá, seguitando la fragile carne e le molestie e tentazioni del dimonio.