Pagina:Caterina da Siena – Libro della divina dottrina, 1928 – BEIC 1786681.djvu/417

divine doctrine, date per personam Dei patris intellectui loquentis gloriose et sancte virginis Caterine de Senis, predicatorum ordinis, conscriptus, ipsa dici ante, licet vulgariter, et stante in raptu actualiter et audiente quid in ea loqueretur Dominus Deus, et coram pluribus referente». Indi, nel margine laterale destro, con la stessa scrittura semigotica in rosso, l’argomento del capitolo. Segue il testo, disteso in scrittura gotica italiana, con frequenti segni di paragrafi in rosso e turchino, alternati. Vi sono poi, di tanto in tanto, capoversi con iniziali gotiche, alternate anch’esse in rosso e turchino, ed ornate rispettivamente di rabeschi turchini e rossi. Una maggiore iniziale alla prima carta distingue il principio del testo. La regolare divisione in capitoli numerati e con argomenti fu fatta però posteriormente; e colui che la fece non tenne conto di questi capoversi originari, ma con giusto criterio fece i capitoli piú brevi, in modo che il dettato avesse piú frequenti soste, che riposassero il lettore. Quindi, se i capoversi sono 101, i capitoli sono 167, e, mancando originariamente lo spazio per tutto l’argomento, questo a volte continua nel margine, a volte è scritto per intero nel margine, sempre in rosso, con scrittura semigotica della stessa mano che scrisse la prima didascalia.

Oltre alla divisione in capitoli, è indicata, dalla stessa mano e con la medesima scrittura in rosso, la partizione in quattro trattati: e cioè, al cap. ix comincia il Trattato della discrezione , formando i primi otto capitoli come una specie di prologo; al cap. liv il Trattato della orazione ; al cap. cxxxv quello della Providenza, e al cap. cliv il Trattato dell’obbedienza, senza che questa partizione interrompa la numerazione dei capitoli, la quale è continua dal principio alla fine. Si nota però un accenno di altra partizione in cinque libri. Infatti, nel margine laterale della prima facciata, sotto all’argomento del primo capitolo, c’è in inchiostro nero: «libro j°», e sotto all’argomento del cap. li c’è: «libro ij°», e libro iij° al cap. lxxxvi. Fin qui questa partizione non corrisponde ai trattati, ma il libro iiij 0 e il v° corrispondono l’uno al Trattato della providenza , l’altro a quello dell’ Obbedienza (1).

Il testo ha alcune correzioni marginali, e qualche volta aggiunte di frasi mancanti, per errore, le quali a volte sono di mano dello

(1) Nel cod. laurenziano strozziano (si veda p. 425) i capitoli dove Caterina parla dei buoni e dei cattivi sacerdoti, formano un trattato distinto da quello á.e\V Orazione, del quale fanno parte negli altri codici.