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o latineggiante del tutto, questa seconda venga certamente dall’amanuense e non da Caterina stessa: la quale, se poco era letterata materialmente parlando, molto era tale ormai per i suoi viaggi, per le sue molteplici relazioni con la Curia e con i dottori della Chiesa, per le letture che le venivano fatte. Ci siamo pertanto attenuti al saggio, se non coraggioso, partito di lasciare le cose come stavano: solo dove c’era dubbio, questo è stato naturalmente deciso a favore del senese. In due soli casi abbiamo uniformato forme diverse: i° per la forma sonno, terza persona plurale del verbo «essere», che era giá cosi prevalente da non ammettere scarti in favore di sono ; 2 0 per le preposizioni articolate, per cui è stata preferita la forma piena {dello, allo, nello, etc.) e congiunta {agli, degli , etc.) a quella scempia (de lo) e disgiunta. Era rimasta anche nella prima edizione una soverchia abbondanza di maiuscole, che ora si troverá opportunamente ridotta: la maiuscola è stata conservata solo quando si trattava di personificazione, e per le parole sacre.

Quanto ai periodi sospesi che generano oscuritá o anche a quelli troppo sconnessi e a qualche evidente lacuna, sono stati integrati con le varianti di altri codici(d. Ma a queste si è ricorso piú raramente che si poteva, cercando, invece, con diligente studio, di analizzare i periodi e districarli con opportune parentesi, le quali, separando gl’incisi, rendono men difficile il ricollegare le proposizioni da essi interrotte o sospese. E per qualche passo piú intricato è stata utile la versione latina del Maconi, il quale, soltanto col dare ai periodi una costruzione piú regolare, agevola l’interpetrazione del pensiero della santa; e perciò ha fatto piú volte ricusar come superflue le varianti di altri codici. Restano, è vero, alcuni punti un po’ oscuri: dei pensieri non compiutamente resi, ma che si completano con altri brani sparsi qua e lá nel libro. A questo si è cercato di rimediare in parte, raggruppando quelle sparse membra nell’indice delle cose notevoli, il quale, perciò, potrá non inutilmente consultarsi, quando s’incontri qualche oscuritá.

(1) I pochi passi in questione si trovano segnati a pp. 443-447 della 1» edizione; e presentano in genere varianti di lieve importanza.

Santa Caterina da Siena, Libro della divina dottrina.

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