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della fede che in altro modo non possono campare dall’eterna dannazione. Ma tengonla in mano senza el cingolo cinto e senza el funicello dentrovi : cioè che non si vestono perfettamente del piacere di me, ma anco piacciono a loro medesimi. E non v’ hanno posto el funicello della viltá, desiderando d’essere tenuti vili, ma piú tosto dilettatisi della loda degli uomini. Questi sonno atti a smarrire la chiave, pure che lo’ soprabondi un poco di fadiga o tabulazione mentale o corporale; e, se non s’hanno ben cura, spesse volte, allentando la mano del santo desiderio, la perdarebbero. El qual perdere è uno smarrire, che, volendola ritrovare, possono, mentre che vivono; e non volendo, non la truovano mai. E chi gli li manifestará che l’abbino smarrita? La impazienzia: perché la pazienzia era unita con l’obbedienzia; non essendo paziente si dimostra che l’obbedienzia non è nell’anima.

Oh, quanto è dolce e gloriosa questa virtú, in cui sonno tutte l’altre virtú ! Perché ella è conceputa e partorita dalla caritá; in lei è fondata la pietra della santissima fede; ella è una reina che, di cui ella è .sposa, non sente veruno male: sente pace e quiete. L’onde del mare tempestoso non gli possono nuocere, che l’offendano per alcuna sua tempesta il mirollo dell’anima. Non sente l’odio nel tempo della ingiuria, però che vuole obbedire, ché sa che gli è comandato che perdoni ; non ha pena che l’appetito suo non sia pieno, perché l’obbedienzia l’ha fatto ordinare a desiderare solamente me, che posso, so e voglio compire i desidèri suoi, e hallo spogliato delle mondane ricchezze. E cosi in tutte le co,se (le quali sarebbero troppo lunghe a narrare) truova pace e quiete, avendo questa reina dell’obbedienzia presa per sposa, la quale t’ho posta come chiave.

O obbedienzia, che navighi senza fadiga, e senza pericolo giogni a porto di salute ! Tu ti conformi col Verbo, unigenito mio Figliuolo; tu sali nella navicella della santissima croce, recandoti a sostenere per non trapassare l’obbedienzia del Verbo, né escire della dottrina sua; tu te ne fai una mensa, dove tu mangi el cibo dell’anime, stando nella dilezione del prossimo !