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temporale; e potogli con le molte tribulazioni, acciò che faccino maggiore e piú perfetto frutto, come detto è. E con la grande tribulazione che sostengono, vedendo offendere me e privare l’anima della grazia, si spegne ogni sentimento di questa minore. Intanitoché tutte le fadighe loro, che in questa vita possino sostenere, le reputano meno che non cavelle. E per questo, si com’ Io ti dissi, si curano tanto della tribulazione quanto della consolazione, perché non cercano le loro consolazioni, e non m’amano d’amore mercennaio per proprio diletto, ma cercano la gloria e loda del nome mio.

Adunque vedi, carissima figliuola, che in ogni creatura che ha in sé ragione Io distendo e uso la providenzia mia in molti e infiniti luoghi, con modi admirabili non cognosciuti dagli uomini tenebrosi, perché la tenebre non può comprendere la luce. Solo da quegli che hanno lume sonno cognosciuti perfettamente e imperfettamente, secondo la perfezione del lume ch’egli hanno. E1 quale lume s’acquista nel cognoscimento che l’anima ha di sé, unde si leva con perfettissimo odio della tenebre.

CAPITOLO CXLVI

Repetizione breve delle predette cose. Poi parla sopra quella parola che disse Cristo a santo Pietro, quando disse : «Mette la rete dalla parte destra della nave».

— Hotti narrato e hai veduto, meno die l’odore d’una sprizza che è non cavelle a comparazione del mare, come Io proveggo le mie creature, avendoti parlato in generale e in particulare. E ora per questi stati, contandoti prima del sacramento, come Io proveggo e per che modo a fare crésci are la fame nell’anima, e come Io procuro dentro nel sentimento dell’anime, ministrando lo’la grazia col mezzo del servidore dello Spirito santo: allo iniquo per riducerlo in stato di grazia, allo imperfetto per farlo giognere a perfezione, al perfetto per augmentare e crescere la perfezione in lui, perché séte atti a crescere, e per farli buoni e perfetti mezzi tra l’uomo, che è

Santa Caterina da Siena, Libro della divina dottrina .

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