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conversione del glorioso appostolo Pavolo mio dolce banditore, con tanto desiderio di giognere a questo sacramento, pane di vita, cibo degli angeli dato a voi uomini, che ella provò quasi a quanti ministri vennero a celebrare; e da tutti le fu denegato per mia dispensazione, perché volsi che ella cognoscesse che, mancandole gli uomini, non le mancavo Io, suo Creatore. E però all’ultima messa Io tenni questo modo che Io ti dirò, e usai uno dolce inganno per farla inebbriare della providenzia mia. Lo inganno fu questo: che, avendo ella detto di volersi comunicare, quel che serviva noi volse dire al ministro. Vedendo ella che egli non rispondeva del no, aspettava con grande desiderio di potersi comunicare. Detta la mes,sa e trovandosi di no, crebbe in tanta fame e in tanto desiderio, con vera umilitá reputandosene indegna e riprendendo la sua presunzione, parendole avere presunto di giognere a tanto misterio. Io, che esalto gli umili, trassi a me il desiderio e l’affetto di quella anima, dandole cognoscimento nell’abisso della Trinitá di me, Dio eterno, illuminando l’occhio dell’ intelletto suo nella potenzia di me, Padre eterno, nella sapienzia dell’unigenito mio Figliuolo e nella clemenzia dello Spirito santo, e’quali siamo una medesima cosa. E in tanta perfezione si uni quella anima, che’l corpo si sospendeva dalla terra, perché, come nello stato unitivo dell’anima Io ti narrai, era piu perfetta l’unione che l’anima aveva fatta per affetto d’amore in me che nel corpo suo. E in questo abisso grande, per .satisfare al desiderio suo, ricevette da me la santa comunione. E in segno di ciò che Io in veritá l’avevo satisfatto, per piú di senti per admirabile modo nel gusto corporale il sapore e odore del Sangue e del Corpo di Cristo crocifisso, mia Veritá. Unde ella si rinnovellò nel lume della mia providenzia, avendola gustata cosi dolcemente.

Tutto questo fu visibile a lei, ma invisibile agli occhi delle creature. Ma el secondo fu visibile agli occhi del ministro a cui adivenne il caso : ché, essendo quella anima con grande desiderio d’udire la messa e della comunione, per passione corporale non era potuta andare alla chiesa a quella ora che bisognava. Pur gionse, essendo l’ora tardi, alla coqsecrazione, cioè che gionse