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loro perfezione. E questi, che Io ora ti conto, sonno e’secondi e i terzi, che vanno con esperanza del diletto e del frutto, e sonno quegli imperfetti de’ quali Io ti contai narrandoti degli stati dell’anima.

Ma, in veruno modo, a’ perfetti e agli imperfetti non mancará la mia providenzia, purché l’uomo non presummi né speri in sé. E1 quale presummere e sperare in sé, perché esce dall’amore proprio, offusca l’occhio dell’ intelletto, traendone el lume della santissima fede. Unde non va con lume di ragione, e però non cognosce la mia providenzia, non che egli non ne pruovi. Però che neuno è, né giusto né peccatore, che non sia proveduto da me, perché ogni cosa è fatta e creata dalla mia bontá, però che Io so’ Colui che so’, e senza me veruna cosa è fatta, se non solo el peccato che non è. Si che essi ricevono bene della mia providenzia, ma non la intendono, perché non la cognoscono: non cognoscendola, non l’amano: e però non ne ricevono frutto di grazia. Ogni cosa veggono torta, dove ogni cosa è dritta. E, si come ciechi, ogni cosa vegono in tenebre, e la tenebre in luce, perché hanno posta la speranza, e il servizio loro nella tenebre, unde caggiono in mormorazione e vengono ad impazienzia.

E come sonno tanto matti ? Doh, carissima figliuola, come possono essi credere che Io, somma ed eterna bontá, possa volere altro che il loro bene nelle cose piccole che tutto di Io permetto per salute loro, quando pruovano che Io non voglio altro che la loro santificazione nelle cose grandi? Ché, con tutta la loro ciechitá, non possono fare che almeno con uno poco di lume naturale non veggano la bontá mia e il benefizio della mia providenzia, la quale truovano (e non la possono dinegare) nella prima creazione e nella ricreazione che ha ricevuto l’uomo nel Sangue, ricreandolo a grazia, si come detto t’ho. Questa è cosa si chiara e manifesta che non possono dire di no. Poi mancano e vengono meno all’ombra loro, perché questo lume naturale non è stato esercitato in virtú. El matto uomo non vede che di tempo in tempo Io ho proveduto generalmente al mondo, e in particulare a ogniuno secondo el suo