Pagina:Caterina da Siena – Libro della divina dottrina, 1928 – BEIC 1786681.djvu/240

CAPITOLO CXVIII

Repetizione breve sopra le predette cose della santa Chiesa e de’ ministri.

— Hotti narrato, carissima figliuola, alcuna cosa della reverenzia che si debba fare a’miei unti, non obstante i difetti loro; perché la reverenzia non è fatta né debba essere fatta a loro per loro, ma per l’autoritá che Io ho data a loro. E perché pelli difetti loro el misterio del sacramento non può diminuire né essere diviso, non debba venire meno la reverenzia verso di loro : non per loro, come detto è, ma per 4o tesoro del Sangue.

Facendo el contrario, hotti mostrato alcuna piccola cosa (per rispetto che ella è) quanto egli è grave e spiacevole a me e danno a loro la inreverenzia e persecuzione del Sangue, e il legame fatto contra a me, che essi hanno fatto e fanno insieme, legati in servizio del dimonio; acciò che tu piú ti doglia.

Questo è uno difetto el quale particularmente Io t’ho narrato per la persecuzione della santa Chiesa. E cosi ti dico generalmente della religione cristiana : che, stando in peccato mortale, spregiano el Sangue privandosi della vita della grazia. Questo mi dispiace, ed è grave colpa la loro, di quelli che narrato t’ho particularmente, si come detto è.

CAPITOLO CXIX

Della eccellenzia e delle virtú e delle operazioni sante de’ virtuosi e santi ministri. E come essi hanno la condizione del sole. E della correzione loro verso de’ sudditi.

— Ora, per dare uno poco di refrigerio aH’anima tua, mitigarò el dolore della tenebre di questi miserabili sudditi con la vita santa de’ miei ministri, de’ quali Io ti dissi che aveano la condizione del sole; si che con l’odore delle loro virtú mitiga la puzza, e con la luce loro la tenebre. E anco con questa