Pagina:Caterina da Siena – Libro della divina dottrina, 1928 – BEIC 1786681.djvu/232

debbono tollere alcuna cosa per prezzo, però che non l’hanno comprata, ma ricevuta per grazia da me perché ministrino a voi ; ma ben possono e debbono tollere per limosina. E cosi debba fare il subdito che riceve: che debba dalla parte sua, quando egli può, dare per limosina; però che essi debbono essere pasciuti da voi delle cose temporali, sovenendo alla necessitá loro. E voi dovete essere pasciuti e notricati da loro della grazia e doni spirituali, cioè de’ santi sacramenti che Io ho posti nella santa Chiesa, perché ve li ministrino in vostra salute.

E fovi a sapere che, senza veruna comparazione, donano piú a voi che voi a loro; però che comparazione non si può ponere dalle cose finite e transitorie, delle quali sovenite loro, a me, Dio, che so’ infinito, el quale per mia providenzia e divina caritá ho posti loro che il ministrino a voi. E non tanto di questo misterio, ma di qualunque cosa si sia, e da qualunque creatura vi fusse ministrato grazie spirituali, o per orazione o per alcuna altra cosa; con tutte le vostre substanzie temporali non agiongono né potrebbero agiognere a quello che ricevete spiritualmente, senza veruna comparazione.

Ora ti dico che la substanzia, che essi ricevono da voi, essi sonno tenuti di distribuirla in tre modi, cioè farne tre parti: l’una per la vita loro, l’altra a’poveri e l’altra mettere nella Chiesa nelle cose che sonno necessarie; e per altro modo no. Facendone altrementi, offenderebbero me.

CAPITOLO CXV

Della dignitá de’ sacerdoti, e come la virtú de’ sacramenti non diminuisce per le colpe di chi gli ministra o ricéve. E come Dio non vuole che li secolari s’impaccino di corrèggiarli.

— Questo facevano e’ dolci e gloriosi ministri, de’ quali Io ti dissi che volevo che vedessi l’eccellenzia loro, oltre alla dignitá che Io l’avevo data avendoli fatti miei cristi, si come Io ti dissi. Esercitando in virtú questa dignitá, sonno vestiti di questo dolce e glorioso Sole el quale Io lo’ diei a ministrare. Raguarda