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E tanto è unito, che l’uno non si può separare dall’altro né tagliare, se non come il sole, che non si può dividere né il caldo ,suo dalla luce né la luce dal suo colore, per la sua perfezione dell’unione.

Questo sole, non partendosi dalla ruota sua, cioè che non si divide, dá lume a tutto quanto el mondo e scalda a chiunque da lui vuole essere scaldato; e per alcuna immondizia questo sole non si lorda, e il lume suo è unito, come detto t’ho. Cosi questo Verbo mio Figliuolo, con el sangue dolcissimo suo, è uno sole, tutto Dio e tutto uomo, perché egli è una medesima cosa con meco e Io con lui. La potenzia mia non è separata dalla sapienzia sua, né il calore, fuoco di Spirito santo, non è separato da me Padre, né da lui Figliuolo, però che egli è una medesima cosa con Noi, perché lo Spirito santo procede da me Padre e dal Figliuolo, e siamo uno medesimo sole.

Io so’quel sole, Dio eterno, unde è proceduto el Figliuolo e lo Spirito santo. Allo Spirito santo è appropriato el fuoco; al Figliuolo la sapienzia, nella quale sapienzia e’ministri miei ricevono uno lume di grazia, perché hanno ministrato questo lume con lume e con gratitudine del benefízio ricevuto da me Padre eterno, seguitando la dottrina di questa sapienzia, unigenito mio Figliuolo.

Questo è quello lume che ha in sé il colore della vostra umanitá, unito l’uno con l’altro. Unde il lume della deitá mia fu quello lume unito col colore dell’umanitá vostra. El quale colore diventò lucido, quando fu impassibile in virtú della deitá, natura divina. E per questo mezzo, cioè dell’obbietto di questo Verbo incarnato, intriso e impastato col lume della mia deitá, natura divina, e col caldo e fuoco dello Spirito santo, avete ricevuto el lume. A cui l’ho dato a ministrare? A’ministri miei nel corpo mistico della santa Chiesa, acciò che aviate vita, dandovi el corpo suo in cibo e il sangue in beveraggio.

Detto t’ho che questo corpo è sole. Unde non vi può essere dato el corpo che non vi sia dato el sangue, né il sangue né il corpo senza l’anima di questo Verbo, né l’anima né il corpo senza la deitá di me Dio eterno, perché l’una non si può