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e di longa è il fastidio dalla sazietá, perché Io lo’ so’ cibo di vita senza alcuno difetto.

È vero che in questa vita ricevono l’arra e gustanla in questo modo, cioè che l’anima comincia a essere afamata dell’onore di me, Dio eterno, e del cibo della salute deU’anime; e come ella ha fame, cosi se ne pasce, cioè che l’anima si notrica della caritá del prossimo, del quale ha fame e desiderio (che gli è uno cibo che, notricandosene, non se ne sazia mai), però che è insaziabile, e però rimane la continua fame. E si come l’arra è uno comincio di sicurtá che si dá all’uomo, per la quale aspetta di ricevere il pagamento (non che l’arra sia perfetta in sé, ma per fede dá certezza di giognere al compimento di ricevere il pagamento suo), cosi questa anima inamorata e vestita della dottrina della mia Veritá, che giá ha ricevuta l’arra, in questa vita, della caritá mia e del prossimo ,suo in se medesima, non è perfetta; ma aspetta la perfezione della vita immortale.

Dico che non è perfetta questa arra: cioè che l’anima che la gusta non ha ancora la perfezione che non senta le pene in sé e in altrui. In sé, per l’offesa che fa a me per la legge perversa che è legata nelle membra sue quando vuole impugnare contra lo spirito: in altrui, per l’offesa del prossimo. È ben perfetto a grazia ; ma none a questa perfezione de’ santi miei, che ,sonno gionti a me, vita durabile, si come detto è; ché i desidèri loro sonno senza pena, e i vostri sonno con pena. Stanno questi servi miei (si come Io ti dissi in un altro luogo, che si notricano alla mensa di questo .santo desiderio) che stanno beati e dolorosi, si come stava l’unigenito mio Figliuolo in sul legno della croce santissima. Però che la carne sua era dolorosa e tormentata, e l’anima era beata per l’unione della natura divina. Cosi questi cotali sonno beati per l’unione del santo desiderio loro in me, si come detto è, vestiti della dolce mia volontá; e dolorosi sonno per la compassione del prossimo e per tollersi delizie e consolazioni sensuali, affliggendo la propria sensualitá.