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Benché imperfetta sia ancora, poniamo che sia levata dal timore, riceve consolazione e diletto perché l’amore dell’anima sua ha ricevuto diletto dalla mia veritá che so’esso amore; e, per lo diletto e consolazione che truova in me, comincia ad amare molto dolcemente, sentendo la dolcezza della consolazione mia o dalle creature per me.

Esercitando l’amore nella casa dell’anima sua, che è intrato dentro poi che’l timore l’ebbe purificata, comincia a ricevere i frutti della divina mia bontá, unde ebbe la casa dell’anima sua. Poi che egli è intrato l’amore a possedere, comincia a gustare ricevendo molti vari e diversi frutti di consolazione ; e nell’ultimo, perseverando, riceve frutto di ponere la mensa: cioè, poi che l’anima è trapassata dal timore all’amore delle virtú, si pone la mensa sua. Gionto alle terze lagrime, egli pone la mensa della santissima croce nel cuore e nell’anima sua.; poi che l’ha posta trovandovi el cibo del dolce e amoroso Verbo (el quale dimostra l’onore di me Padre e la salute vostra per la quale fu aperto el Corpo dell’unigenito mio Figliuolo dandosi a voi in cibo), alora comincia a mangiare l’onore di me e la salute dell’anime con odio e dispiacimento del peccato.

Che frutto riceve l’anima di questo terzo stato delle lagrime? Dicotelo: riceve una fortezza fondata in odio santo della propria sensualitá, con uno frutto piacevole di vera umilitá, con una pazienzia che tolle ogni scandalo, e priva l’anima d’ogni pena, perché col coltello dell’odio ucise la propria volontá, dove sta ogni pena: ché solo la volontá sensitiva si scandalizza delle ingiurie, delle persecuzioni e delle consolazioni temporali o spirituali, come di sopra ti dissi, e cosi viene ad impazienzia. Ma, perché la volontá è morta, con lagrimoso e dolce desiderio comincia a gustare il frutto della lagrima della dolce pazienzia.

O frutto di grande soavitá, quanto se’dolce a chi ti gusta, e piacevole a me, che stando nell’amaritudine gusta la dolcezza! Nel tempo dell’ingiuria ricevi la pace; nel tempo che se’nel mare tempestoso che i venti pericolosi percuotono con le grandi onde la navicella dell’anima, tu se’pacifica e tranquilla senza veruno male, ricoperta la navicella con la dolce, eterna mia