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CAPITOLO LXXVII

Delle operazioni dell’anima poi che è salita el predetto santo terzo scalone.

— Queste sonno quelle tre gloriose virtú fondate nella vera caritá, le quali stanno in cima dell’arbore d’essa caritá: cioè la pazienzia, la fortezza e la perseveranzia, che è coronata col lume della santissima fede, col quale lume corrono, senza tenebre, per la via della veritá. Ed è levata in alto per santo desiderio, e però non è alcuno che la possa offendere: né il dimonio con le sue tentazioni (perché egli teme l’anima che arde nella fornace della caritá), né le detrazioni né le ingiurie degli uomini; anco, con tutto ciò che’l mondo gli perseguiti, el mondo ha timore di loro.

Questo permette la mia bontá: di fortificarli e farli grandi dinanzi a me e nel mondo, perché essi si sonno fatti piccoli per umilitá. Bene lo vedi tu nei santi miei, e’quali per me si fecero piccoli, e Io gli ho fatti grandi in me, Vita durabile, e nel corpo mistico della santa Chiesa, dove si fa sempre menzione di loro perché i nomi loro ,sonno scritti in me, libro di vita; si che’l mondo gli ha in reverenzia perché essi hanno spregiato el mondo. Questi non nascondono la virtú per timore ma per umilitá; e se egli è bisogno del servizio suo nel prossimo, egli non la nasconde per timore della pena né per timore di perdere la propria consolazione, ma virilmente il serve perdendo se medesimo e non curando di sé.

E in qualunque modo egli esercita la vita e’1 tempo suo in onore di me, si gode e truovasi pace e quiete nella mente. Perché? perché non elegge di servire a me a suo modo ma a modo mio; e però gli pesa tanto el tempo della consolazione quanto quello della tribolazione, e tanto la prosperitá quando l’aversitá. Tanto gli pesa l’una quanto l’altra, perché in ogni cosa truova la volontá mia, ed egli non pensa di fare altro se non di conformarsi, dovunque egli la truova, con essa volontá.