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L’anima non può vivere senza amore, ma sempre vuole amare alcuna cosa, perché ella è fatta d’amore, però che per amore la creai. E però ti dissi che l’affetto moveva lo ’ntelletto, quasi dicendo : — Io voglio amare, però che ’l cibo di che io mi notrico si è l’amore. — Alora lo’ntelletto, sentendoci svegliare dall’affetto, si leva, quasi dica : — Se tu vuoli amare, io ti darò bene quello che tu possa amare.— E subbito si leva, speculando la dignitá dell’anima, e la indegnitá nella quale è venuta per la colpa sua. Nella dignitá dell’essere gusta la inestimabile mia bontá e caritá increata con la quale Io la creai, e in vedere la sua miseria truova e gusta la misericordia mia, che per misericordia l’ho prestato el tempo e tratta della tenebre.

Alora l’affetto si notrica in amore, aprendo la bocca del santo desiderio, con la quale mangia odio e dispiacimento della propria sensualitá, unta di vera umilitá, con perfetta pazienzia, la quale trasse dell’odio santo. Concepute le virtú elle si partoriscono perfettamente e imperfettamente, secondo che l’anima esercita la perfezione in sé, si come di sotto ti dirò.

Cosi per lo contrario, se l’affetto sensitivo si muove a volere amare cose sensitive, l’occhio dell’ intelletto a quello si muove, e ponsi per obietto solo cose transitorie, con amore proprio, con dispiacimento della virtú e amore del vizio; unde traie superbia e impazienzia. La memoria non s’empie d’altro che di quello che le porge l’affetto. Questo amore ha abbaccinato l’occhio, che non discerne né vede se non cotali chiarori. Questo è il chiarore suo : che lo ’ntelletto ogni cosa vede e l’affetto ama con alcuna chiarezza di bene e di diletto; e se questo chiarore non avesse, non offendarebbe, perché l’uomo di sua natura non può desiderare altro che bene. Si che il vizio è colorato col colore del proprio bene, e però offende l’anima. Ma perché l’occhio non discerne per la ciechitá sua, non cognosce la veritá; e però erra cercando el bene e i diletti colá dove non sonno.

Giá t’ho detto ch’e’diletti del mondo ,senza me sonno tutti spine piene di veleno ; si che è ingannato l’intelletto nel suo vedere e la volontá nel l’amare (amando quel che non die) e