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con la mia bontá, e hotti decto come essi sonno ingannati dalla propria sensualitá, ora ti voglio dire come solo costoro son quegli che sonno offesi dalle spine.

Veruno che nasca in questa vita passa senza fadiga o corporale o mentale. Corporale le portano e’ servi miei, ma la mente loro è libera; cioè che non sente fadiga della fadiga, perché ha acordata la sua volontá con la mia, la quale volontá è quella cosa che dá pena a l’uomo. Pena di mente e di corpo portano costoro e’ quali Io t’ho contiati che in questa vita gustano l’arra de l’inferno; si come i servi miei gustano l’arra di vita etterna.

Sai tu quale è il piú singulare bene che hanno e’ beati? È d’avere la volontá loro piena di quel che desiderano. Desiderano me, e desiderando me essi m’hanno e mi gustano senza alcuna rebellione, però che hanno lassata la gravezza del corpo, el quale era una legge che impugnava contra lo spirito. El corpo l’era uno mezzo che non lassava perfectamente cognoscere la veritá; né potevano vedermi a faccia a faccia, perché ’l corpo non lassava.

Ma, poi che l’anima ha lassato el peso del corpo, la volontá sua è piena, perché desiderando di vedere me ella mi vede: nella quale visione sta la vostra beatitudine. Vedendo cognosce, e cognoscendo ama, e amando gusta me sommo e etterno Bene; gustando sazia e empie la volontá sua, cioè il desiderio che egli ha di vedere e cognoscere me; desiderando ha, e avendo desidera, e, come Io ti dixi, di longa è la pena dal desiderio; e ’l fastidio dalla sazietá.

Si che vedi eh’ e’ servi miei ricevono beatitudine principalmente in vedere e conoscere me. La quale visione e cognoscimento lo’ riempie la volontá d’avere ciò che essa volontá desidera, e cosi è saziata. E però ti dixi che, singularmente, gustare vita etterna era d’avere quello che la volontá desidera. Ma sappi che ella si sazia nel vedere e cognoscere me, come decto t’ho.

In questa vita gustano l’arra di vita etterna, gustando questo medesimo del quale Io t’ho decto che essi sonno saziati. Come hanno questa arra in questa vita? Dicotelo: in vedere la mia