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s’amavano nel mondo. Col quale amore crescevano in grazia aumentando la virtú. L’uno era cagione a l’altro di manifestare la gloria e loda del nome mio in loro e nel proximo. Si che poi nella vita durabile non l’hanno perduto; anco l’hanno, participando strectamente e con piú abondanzia l’uno con l’altro, aggiontolo a l’universale bene.

E non vorrei però che tu credessi che questo bene particulare, il quale Io t’ho decto che egli hanno, l’avessero solo per loro, però che non è cosi; ma è participato da tucti quanti e’ gustatori cittadini e dilecti miei figliuoli e da tucta la natura angelica. Unde, quando l’anima giogne a vita etterna, tucti participano el bene di quella anima, e l’anima del bene loro. Non che ’l vasello suo né il loro possa crescere, né che abbi bisogno d’empirsi, però che egli è pieno e però non può crescere; ma hanno una exultazione, una giocunditá, uno giubilo, una allegrezza, la quale si rinfresca in loro per lo cognoscimento il quale hanno trovato in quella anima. Vegono che per mia misericordia ella è levata dalla terra con la plenitudine della grazia, e cosi exultano in me nel bene di quella anima el quale ha ricevuto per la mia bontá.

E quella anima gode in me e ne l’anime e negli spiriti beati, vedendo in loro e gustando la bellezza e dolcezza della mia caritá. E’ loro desidèri sempre gridano dinanzi a me per la salvazione di tucto quanto el mondo. Perché la vita loro fini nella caritá del proximo, non l’hanno lassata; anco con essa passarono per la porta de l’unigenito mio Figliuolo per lo modo che Io di sotto ti contiarò. Si che vedi che con quello legame de l’amore in che fini la vita loro, con quello permangono; e dura sempre etternalmente.

Essi sonno tanto conformati con la mia volontá che essi non possono volere se non quello ch’io voglio; perché l’arbitrio loro è legato nel legame della caritá per si facto modo che, venendo meno el tempo a la creatura che ha in sé ragione, morendo in stato di grazia, non può piú peccare. E in tanto è unita la sua volontá con la mia che, vedendo il padre o la madre il figliuolo ne l’inferno, o il figliuolo la madre, non se ne