Pagina:Caterina da Siena – Libro della divina dottrina, 1912 – BEIC 1785736.djvu/55

a la necessitá delle creature; e non la creatura, che ha in sé ragione, è facta per loro: anco per me, acciò che mi serva con tucto el cuore e con tucto l’affecto suo. Si che vedi che, essendo tracto l’uomo, ogni cosa è tracta, perché ogni cosa è facta per lui.

Fu dunque di bisogno che ’l ponte fusse levato in alto, e abbi le scale, acciò che si possa salire con piú agevolezza.

CAPITOLO XXVII

Come questo ponte è murato di pietre, le quali significano le vere e reali virtú, e come in sul ponte è una bottiga, dove si dá el cibo a’ viandanti; e come chi tiene per lo ponte va ad vita, ma chi tiene di sotto per lo fiume, va ad perdizione e ad morte.

— Questo ponte si ha le pietre murate acciò che, venendo la piova, non impedisca l’andatore. Sai quali pietre sonno queste? sonno le pietre delle vere e reali virtú. Le quali pietre non erano murate innanzi alla passione di questo mio Figliuolo, e però erano impediti che neuno poteva giognere al termine suo, quantunque essi andassero per la via delle virtú. Non era ancora diserrato el cielo con la chiave del Sangue, e la piova della giustizia non gli lassava passare.

Ma, poi che le pietre furono facte e fabricate sopra el Corpo del Verbo del dolce mio Figliuolo (di cui Io t’ho decto che è ponte), egli le mura e intride la calcina, per murarle, col Sangue suo; cioè che ’l Sangue è intriso con la calcina della Deitá e con la forza e fuoco della caritá.

Con la potenzia mia murate sonno le pietre delle virtú sopra lui medesimo, però che neuna virtú è che non sia provata in lui, e da lui hanno vita tucte le virtú. E però veruno può avere virtú, che dia vita di grazia, se non da lui, cioè seguitando le vestigie e la doctrina sua. Egli ha maturate le virtú, ed egli l’ha piantate come pietre vive, murate col Sangue suo, acciò che ogni fedele possa andare expeditamente e senza veruno timore servile