Pagina:Caterina da Siena – Libro della divina dottrina, 1912 – BEIC 1785736.djvu/468

INDICE

473

CXLVII. — Come la predecta rete la gitta piú perfectamente uno che un altro, unde piglia piú pesci. E de la excellenzia

di questi perfecti..pag. 340

CXLVIII. — De la providenzia di Dio in generale, la quale usa

verso le sue-creature in questa vita e nell’altra ....» 342

CXLIX. — De la providenzia che Dio usa verso de’ poveri servi

suoi, sovenendoli ne le cose temporali.» 345

CL. — De’ mali che procedono dal tenere o desiderare disordinatamente le ricchezze temporali.» 348

CLI. — De la excellenzia de’ poveri per spirituale intenzione.

E come Cristo ci ammaestrò di questa povertá non solamente per parole, ma per exemplo. E de la providenzia di Dio

verso di quelli che questa povertá pigliano.» 351

CLII. — Repetizione in somma de la predecta divina providenzia .» 357

CLIII. — Come questa anima, laudando e ringraziando Dio, el

prega che esso le parli de la virtú de la obedienzia ...» 358

TRACTATO DELL’OBEDIENZIA

CLIV. — Qui comincia el tractato dell’obedienzia. E prima, dove l’obedienzia si truova, e che è quello che ce la tolle, e quale è il segno che l’uomo l’abbi o no, e chi è la sua compagna

e da cui è notricata.» 363

CLV. — Come l’obedienzia è una chiave con la quale si disera el cielo, e come debba avere el funicello e debbasi portare

attaccata a la cintura. E de le excellenzie sue.» 366

CLVI. — Qui insiememente si parla de la miseria de li inobe dienti, e de la excellenzia de li obedienti.» 369

CLVII. — Di quelli e’ quali pongono tanto amore all’obedienzia che non rimangono contenti de la obedienzia generale de’ comandamenti, ma pigliano l’obedienzia particulare ...» 371

CLVIII. — Per che modo si viene da l’obedienzia generale a

la particulare. E de la excellenzia de le religioni ...» 372

CLIX. — De la excellenzia de li obedienti e de la miseria de

li inobedienti, li quali vivono ne lo stato de la religione .» 377

CLX. — Come li veri obedienti ricevono per uno cento e vita

eterna. E che s’intende per quello uno e per quello cento» 384

CLXI. — De la perversitá, miseria e fadighe de lo inobediente.

E de’ miserabili fructi che procedono da la inobedienzia .» 386

CLXII. — De la inperfeczione di quelli che tiepidamente vivono ne la religione, avengaché si guardino da peccato mortale.

E del remedio da uscire de la loro tiepiditade.» 390