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vi creai perché aveste vita etterna, la quale veritá v’è facta manifesta col sangue* del Verbo, unigenito mio Figliuolo.

Anco t’ho, ne l’ultimo, satisfacto al desiderio tuo e a quella ch’io ti promissi di narrare della perfeczione de l’obbedienzia e della inperfeczione della disobbedienzia, e unde ella viene, e che ve la tolle. Hottela posta per una chiave generale, e cosi è. E decto t’ho della particulare, e de’perfecti e degl’imperfecti, di quegli de l’ordine e di quelli fuore de l’ordine, d’ogniuno distintamente; della pace che dá l’obbedienzia e della guerra che dá la disobbedienzia, e quanto s’inganna il disobbediente, ponendoti che la morte venne nel mondo per la disobbedienzia di Adam.

Ora Io, Padre etterno, somma ed etterna veritá, ti conchiudo che ne l’obbedienzia del Verbo, unigenito mio Figliuolo, avete la vita. E come tucti dal primo uomo vecchio contraeste la morte, cosi tucti, chi vuole portare la chiave de l’obbedienzia, avete contrada la vita da l’uomo nuovo, Cristo dolce Iesú, di cui Io v’ho fatto ponte, perché era rocta la strada del cielo.

Ora Io t’invito ad pianto te e gli altri servi miei; e, col pianto, con l’umile e continua orazione, voglio fare misericordia al mondo. Corre per questa strada della veritá, morta, acciò che non sia poi ripresa andando tu lentamente; ché piú ti sará richiesto da me ora, che prima, perché ho manifestato me medesimo a te nella veritá mia. Guarda che tu non esca mai della cella del cognoscimento di te; ma in questa cella conserva e spende il tesoro che Io t’ho dato. Il quale è una doctrina di veritá, fondata in su la viva pietra, Cristo dolce Iesú, vestita di luce che discerne la tenebre. Di questa ti veste, dilectissima e dolcissima figliuola, in veritá.