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dolce inganno, cioè di farli sperare largamente nella misericordia mia; però che, quando vi sonno nutricati dentro in questa speranza, giognendo a la morte non sonno cosi inchinevoli a lassarla per le dure reprensioni che odono, si come farebbero non essendo visi nutricati dentro.

Tucto questo lo’ dá el fuoco e l’abisso della inextimabile caritá mia. Ma, perché essi l’hanno usata con la tenebre de l’amore proprio, unde l’è proceduto ogni difecto, non l’hanno cognosciuta in veritá; e però l’è reputato a grande presumpzione, quanto che ne l’affecto loro, la dolcezza della misericordia. E questa è un’altra reprensione che lo’ dá la coscienzia ne l’aspecto delle dimonia, rimproverando che ’l tempo e la larghezza della misericordia, nella quale egli sperava, si doveva dilatare in caritá e in amore delle virtú e con virtú spendere il tempo che Io per amore lo’ diei; e eglino, col tempo e con la larga speranza della misericordia, m’offendevano miserabilemente. O cieco, sopra cieco! Tu sotterravi la margarita e il talento che Io ti missi nelle mani perché tu guadagnassi con esso; e tu, come presumptuoso, non volesti fare la volontá mia, anco el sotterrasti socto la terra del disordinato amore proprio di te medesimo, il quale ora ti rende fructo di morte. Oh, misero te! quanta è grande la pena tua, la quale tu ora ne l’extremitá ricevi. Elle non ti sonno occulte le tue miserie, però che ’l vermine della coscienzia ora non dorme, anco rode. Le dimonia ti gridano e rendonti el merito che egli usano di rendere a’ servi loro: confusione e rimproverio. Acciò che nel punto della morte tu non l’esca delle mani, vogliono che tu gionga a la disperazione, e però ti dánno la confusione, acciò che poi, con loro insieme, ti rendano di quello che egli hanno per loro.

Oh, misero! la dignitá, nella quale Io ti posi, ti si rapresenta lucida come ella è. E per tua vergogna, cognoscendo che tu l’hai tenuta e usata in tanta tenebre di colpa la substanzia della sancta Chiesa, ti pone innanzi che tu se’ ladro e debitore, el quale dovevi rendere il debito a’ poveri e a la sancta Chiesa. Alora la coscienzia tua tei rapresenta che tu l’hai speso e dato a le publiche meritrici, e notricati e’ figliuoli e aricchiti e’ parenti