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Di questi tre vizi l’uno dipende da l’altro, e il loro fondamento di queste tre colonne è l’amore proprio di loro medesimi. Queste tre colonne, mentre che elle stanno ricte, che per forza de l’amore delle virtú elle non diano a terra, sonno sufficienti a tenere l’anima ferma e obstinata in ogni altro vizio. Però che tucti e’ vizi, come decto t’ho, nascono da l’amore proprio, perché da l’amore proprio nasce il principale vizio della superbia; e l’uomo superbo è privato della dileczione della caritá, e da la superbia viene alla immondizia e a l’avarizia. E cosi s’incatenano essi medesimi con la catena del diavolo.

Ora ti dico, carissima figliuola, guarda con quanta miseria d’inmondizia essi lordano el corpo e la mente loro, si come decto Io te n’ho alcuna cosa. Ma un’altra te ne voglio dire, perché tu cognosca meglio la fontana della mia misericordia e abbi maggiore compassione a’ miserabili a cui tocca. E’ sonno alcuni che tanto sonno dimòni, che, non che essi abbino in reverenzia el sacramento e tengano cara la excellenzia loro nella quale Io gli ho posti per la mia bontá, ma essi, come al tucto fuore della memoria, per l’amore che avaranno posto ad alcune creature, e non potendo avere di loro quello che desiderano, faranno con incantagioni di dimonia e col sacramento che v’ è dato in cibo di vita, faranno malie per volere compire i loro miserabili e disonesti pensieri e volontá loro mandarle in effecto. E quelle pecorelle, delle quali essi debbono avere cura e pascere l’anime e i corpi loro, essi le tormentano in questi cotali modi e in molti altri, e’ quali Io trapassarò per non darti piú pena. Si come tu hai veduto, le fanno andare sciarrate fuore della memoria, venendo lo’ in volontá, per quello che quel dimonio incarnato l’ha facto, di fare quello che elle non vogliono; e per la resistenzia che elle fanno a loro medesime, e’ corpi loro ne ricevono gravissime pene. Questo e molti altri miserabili mali e’ quali tu sai, e non bisogna che Io te li narri, chi l’ha facto? la disonesta e miserabile vita sua.

O carissima figliuola, la Carne che è levata sopra tucti e’ cori degli angeli, per la natura mia divina unita con la natura vostra umana, questi la dánno a tanta miseria. O abominevole