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LIBRO DELLA DIVINA DOTTRINA

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male a me ! — Male fa colui la cui reprensione è solo con la parola e non con buona e ordinata vita: non che egli non debba però riprendere il male (o buono o gattivo che egli si sia) nel suo subdito; ma male fa che egli non corregge con sancta e onesta vita. E molto peggio fa colui che, per qualunque modo gli è facta la reprensione, o da buono o da gattivo pastore che sia, che egli non la riceve umilemente, correggendo la vita sua scellerata; però che egli fa male pure a sé e non altrui, ed egli è quello che sosterrá le pene de’ difecti suoi.

Tucti questi mali, carissima figliuola, adivengono per non correggere con buona e sancta vita. Perché non correggono? Perché sonno acciecati da l’amore proprio di loro medesimi, nel quale amore proprio sonno fondate tucte le loro iniquitá, e non mirano se none in che modo possano compire i loro disordinati dilecti e piaceri, e subditi e pastori, e cherici e religiosi. Doh! figliuola mia dolce, dove è l’obbedienzia de’ religiosi, e’ quali sonno posti nella sancta religione come angeli, ed eglino sonno peggio che dimòni; posti perché adnunzino la parola mia in doctrina e in vita, e essi gridano solo col suono della parola, e però non fanno fructo nel cuore de l’uditore? Le loro predicazioni sonno facte piú a piacere degli uomini e per dilectare 1’ orecchie loro che ad onore di me; e però studiano non in buona vita, ma in favellare molto pulito.

Questi cotali non seminano el seme mio in veritá, perché non actendono a divellere i vizi e piantare le virtú. Onde, perché non hanno traete le spine de l’orto loro, non si curano di trarle de l’orto del loro proximo. Tucti e’ loro dilecti sonno d’adornare i corpi e le celle loro e d’andare discorrendo per le cittá. E adiviene di loro come del pesce, el quale, stando fuore de l’acqua, muore. Cosi questi cotali religiosi con vana e disonesta vita, stando fuore della cella, muoiono. Partonsi dalla cella, della quale si debba fare un cielo, e vanno per le contrade cercando le case de’ parenti e d’altre genti secolari, secondo che piace a’ loro miseri subditi e a’ gattivi prelati, che gli hanno legati longhi e none corti. E come miserabili pastori non si curano di vedere il loro frate subdito nelle mani delle