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meglio vorrò che tu cognosca la tenebre e il difecto de’ ministri miei, de’ quali Io ti dixi.

Apre l’occhio de l’intellecto tuo, e raguarda in me, sole di giustizia; e vedrai e’ gloriosi ministri e’ quali, avendo ministrato el Sole, hanno presa la condiczione del Sole, si come Io ti contai di Pietro, el principe degli appostoli, el quale ricevette le chiavi del reame del cielo. Cosi ti dico degli altri che in questo giardino della sancta Chiesa hanno ministrato el Lume, cioè il Corpo e il Sangue de l’unigenito mio Figliuolo (Sole unito e non diviso come decto è), e tucti e’ sacramenti della sancta Chiesa, e’ quali tucti vagliono e danno vita in virtú del Sangue; ogniuno posto in diversi gradi, secondo lo stato suo, a ministrare la grazia dello Spirito sancto. Con che l’hanno ministrata? col lume della grazia che hanno tracta da questo vero lume.

Questo lume è egli solo? No, però che egli non può essere solo el lume della grazia, né può essere diviso: anco si conviene o che egli l’abbi tucto o nonne mica. Chi sta in peccato mortale, esso facto, è privato del lume della grazia; e chi ha la grazia ha illuminato l’occhio de l’intellecto suo in cognoscere me, che gli ho data la grazia e la virtú che conserva la grazia. E cognosce in esso lume la miseria del peccato e la cagione del peccato, cioè il proprio amore sensitivo, e però e’ l’odia, e odiandolo riceve il caldo della divina caritá ne l’affecto suo, perché l’affecto va dietro a l’intellecto. Riceve il colore di questo glorioso lume, seguitando la doctrina della dolce mia Veritá; unde la memoria sua s’è impita nel ricordamento del benefizio del Sangue.

Si che vedi che non può ricevere il lume che non riceva el caldo e il colore, perché sonno uniti insieme e sono una medesima cosa. E cosi non può, si com’Io ti dixi, avere una potenzia de l’anima ordinata a ricevere me, vero Sole, che tucte e tre non siano ordinate e congregate nel nome mio. Però che subbito che l’occhio de l’intellecto col lume della fede si leva sopra el vedere sensitivo speculandosi in me, l’affecto gli va dietro amando quello che l’intellecto vidde e cognobbe, e la memoria s’empie di quello che l’affecto ama. E subbito che elle sonno disposte, participa me, Sole, illuminandolo nella