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anima richieggio puritá e caritá, amando me e il proximo suo, e sovenendo il proximo di quello che può, ministrandoli l’orazione e stando nella dileczione della caritá, si come in un altro luogo sopra questa materia Io ti narrai. Ma molto maggiormente Io richieggio puritá ne’ miei ministri e amore verso di me e del proximo loro, ministrando lo’ el Corpo e ’l Sangue de l’unigenito mio Figliuolo con fuoco di caritá e fame della salute de Tallirne, per gloria e loda del nome mio.

Si come essi ministri vogliono la nectezza del calice dove si fa questo sacrifizio, cosi richeggio Io la puritá e nectezza del cuore, de l’anima e della mente loro. E il corpo, si come strumento de l’anima, voglio che si conservi in perfecta puritá; e non voglio che si notrichino né involgano nel loto della immondizia, né siano infiati per superbia cercando le grandi prelazioni, né crudeli verso di loro e del proximo, però che la crudeltá loro non possono usarla senza el proximo loro. Perché, se essi sonno crudeli a loro di colpa, sonno crudeli a l’anime de’ proximi loro, perché non lo’ dánno exemplo di vita né si curano di trare l’anime delle mani del dimonio, né di ministrar lo’ el Corpo e ’l Sangue de l’unigenito mio Figliuolo, e me vera luce, come decto t’ho, negli altri sacramenti della sancta Chiesa. Si che, se essi sonno crudeli a loro, sonno crudeli in altrui.

CAPITOLO CXIV

Come li sacramenti non si debbono vendere né comprare, e come quelli che el ricevono debbono so venire li ministri de le cose temporali, quali essi ministri debbono dispensare in tre parti.

— Voglio che siano larghi e non avari, cioè che per cupiditá e avarizia vendano la grazia mia dello Spirito sancto. Non debbono fare, né Io voglio che faccino cosi: anco, come di dono e larghezza di caritá hanno ricevuto da la bontá mia, cosi in dono e in cuore largo, per affecto d’amore verso l’onore mio e salute de Tanime, debbono donare caritativamente a ogni creatura che ha in sé ragione, che umilemente Tadimandi. E non