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Leva te sopra di te e apre l’occhio de l’intellecto tuo, e mira questi perregrini viandanti come passano. Alcuni imperfedamente, e alcuni perfectamente per la via de’ comandamenti, e alquanti perfectissimamente tenendo ed exercitando la via de’ consigli. Vedrai unde viene la imperfeczione e unde viene la perfeczione, e quanto è l’inganno che l’anima riceve in se medesima perché la radice de l’amore proprio non è dibarbicata. In ogni stato che l’uomo è, gli è bisogno d’ucidere questo amore proprio in sé.

CAPITOLO LVII

Come questa devota anima, raguardando nel divino specchio, vedeva le creature andare in diversi modi.

Alora quella anima, ansietata d’affocato desiderio, specolandosi nello specchio dolce divino, vedeva le creature tenere in diversi modi e con diversi rispecti per giognere al fine loro. Molti vedeva che cominciavano a salire sentendosi impugnati dal timore servile, cioè temendo la propria pena. E molti, exercitando el primo chiamare, giognevano al secondo; ma pochi si vedevano giognere a la grandissima perfeczione.

CAPITOLO LVIII

Come el timore servile, senza l’amore de le virtú, non è sufficiente a dare vita eterna. E come la legge del timore e quella dell’amore sono unite insieme.

Alora la bontá di Dio, volendo satisfare al desiderio de l’anima, diceva: — Vedi tu: costoro si sonno levati con timore servile dal bòmico del peccato mortale ; ma se essi non si levano con amore della virtú, non è sufficiente il timore servile a dar lo’ vita durabile. Ma l’amore col sancto timore è sufficiente, perché la legge è fondata in amore con timore sancto.