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valle d’ottenere dai respettivi governi che si rannodasse l' accesso di essa, non già colla strada postale ma con una Strada di diramazione che dal Portone di Caniparola per Fosdinovo e Tendola negli Stati Estensi si è recentemente indirizzata a Fivizzano, da dove continuata sul dorso dell’arduo Appennino della Cerreta delle Alpi scende poi a Reggio di Modena.

Dall’anno 1834 in poi si va adunque da Pisa a Pontremoli in carrozzale salendo tirati da cavalli di posta la Colla della Cisa, si giunge a Parma.

Ma quanti disagi non scevri di pericolo s’incontrano ancora su questa strada denominata la Provinciale di Val di Magra! Intanto si lascia al punto di diramazione la mite acclività della Valle per salire a Fosdinovo (Braccia 954 - Metri 556,91 sopra il livello del Mare); quindi si discende di nuovo e si passano a guado due formidabili torrenti, l’Aulella e il Tavarone, nonchè il torrentello Civiglia; poi traversando il villaggio angustissimo ed il ponte non meno angusto di Villafranca, guazzando nei varj e profondi rivoli delle Ghiare di Filattiera e salendo l’erto ponte sul Caprio, si giunge al lungo Borgo ed alla stretta via dell’ospitale Pontremoli. Là i selciati un tempo battuti dalle sole condotte dei muli, si vedono conquassati adesso dalle ruote dei barrocci e dei gravi legni da viaggio.

Ma chi si è partito da Pisa, anche prima di lasciare la Strada Regia, ha dovuto deviare dalla sua direzione e dalla migliore posizione naturale, per ascendere con lungo giro sul monte di Quiesa, e poi su quello che divide Carrara da Massa, e incontrare minori, ma frequenti difetti di viabilità, ed ha dovuto, se aveva d’uopo d’un albergo confortabile, allungare la via per andare a cercarlo a Sarzana.

Ora io domando ai toscani (lasciando da parte gli inconvenienti notati sul suolo degli stati limitrofi) se possiam sperare di vedere mandati ad effetto ai tempi nostri tali e tanti grandiosi lavori, quanti ne richiedè l’importante via di Pontremoli, di cui si dovrebbe per qualche miglio variare affatto la giacitura?

26. E frattanto quale linea è più di questa adattata ad una Strada di ferro?

«Debbono le Strade di ferro, dice l’Ingegnere Milani, sorgere colà dove le più semplici, le meno costose, le meno comode e meno celeri vie di comunicazione non sono più sufficienti alla fortuna della Società, al movimento