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libro secondo. 79


e grande aspettazion quella a cui corrisponder dovete. Quivi, non aspettando che messer Federico rispondesse: E che gran peso è però questo? — disse l’Unico Aretino: Chi è tanto sciocco, che quando sa fare una cosa non la faccia a tempo conveniente? — Così di questo parlandosi, ognuno sì pose a sedere nel loco o modo usato, con attentissima aspettazion del proposto ragionamento.

VI. Allora messer Federico, rivolto all’Unico, A voi adunque non par, disse, signor Unico, che faticosa parte e gran carico mi sia imposto questa sera, avendo a dimostrare in qual modo e maniera e tempo debba il Cortegiano usar le sue buone condizioni, ed operar quelle cose che già s’è detto convenirsegli? — A me non par gran cosa, rispose l’Unico; e credo che basti tutto questo, ‘dir che ’l Cortegiano sia di buon giudicio, come jersera ben disse il Conte essere necessario; ed essendo così, penso che senza altri precetti debba poter usare quello che egli sa a tempo e con buona maniera: il che volere più minutamente ridurre in regola, saria troppo difficile e forse superfluo; perchè non so qual sia tanto inetto, che volesse venire a maneggiar l’arme quando gli altri fossero nella musica; ovvero andasse per le strade ballando la moresca, avvenga che ottimamente far lo sapesse; ovvero andando a confortar una madre, a cui fosse morto il figliolo, cominciasse a dir piacevolezze e far l’arguto, Certo questo a niun gentiluomo, credo, interverria, che non fosse in tutto pazzo. — A me par, signor Unico, disse quivi messer Federico, che voi andiate troppo in su le estremità: perchè intervien qualche volta esser inetto di modo che non così facilmente si conosce, e gli errori non son tutti pari: e potrà occorrere che l’uomo si astenerà da una sciocchezza publica e troppo chiara, come saria quel che voi dite d’andar ballando la moresca in piazza, e non saprà poi astenersi di laudar sè stesso fuor di proposito, d’usar una prosunzion fastidiosa, di dir talor una parola pensando di far ridere, la qual, per esser detta fuor di tempo, riuscirà fredda e senza grazia alcuna, E spesso questi errori son coperti d’un certo velo, che scorger non gli lascia da chi gli fa, se con diligenza non vi si mira; e benchè per molte cause la vista nostra poco discerna, pur