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libro secondo. | 75 |
quale avuti gli hanno, e però lo laudano come buono, perchè
pare che seco porti un odore di quello che in esso sentiano
quando era presente; perchė in effetto gli animi nostri
hanno in odio tutte le cose che state sono compagne
de’ nostri dispiaceri, ed amano quelle che state sono compagne
dei piaceri. Onde accade, che ad uno amante è carissimo
talor vedere una finestra, benchè chiusa, perchè alcuna
volta quivi arà avuto grazia di contemplar la sua donna;
medesimamente, vedere uno anello, una lettera, un
giardino o altro loco o qualsivoglia cosa, che gli paja esser
stata consapevol testimonio de’ suoi piaceri; e, per lo contrario,
spesso una camera ornatissima e bella sarà nojosa a
chi dentro vi sia stato prigione, o patito v’abbia qualche altro
dispiacere. Ed ho già io conosciuto alcuni, che mai non
beveriano in un vaso simile a quello, nel quale già avessero,
essendo infermi, preso bevanda medicinale; perchè, così
come quella finestra, o l’anello o la leltera, all’uno rappresenta
la dolce memoria che tanto gli diletta, per parergli che
quella già fosse una parte de’ suoi piaceri: così all’altro la
camera o ’l vaso par che insieme con la memoria rapporti la
infermità o la prigionia. Questa medesima cagion credo che
mova i vecchi a laudare il passato tempo, e biasimar il presente.
II. Però come del resto, così parlano ancor delle corti, affermando, quelle di che essi hanno memoria esser state molto più eccellenti e piene d’uomini singolari, che non son quelle che oggidì veggiamo; e subito che occorrono tai ragionamenti, cominciano ad estollere con infinite laudi i Cortegiani del duca Filippo, ovvero del duca Borso; e narrano i detti di Nicolò Piccinino; e ricordano che in quei tempi non si saria trovato, se non rarissime volte, che si fosse fatto un omicidio; e che non erano combattimenti, non insidie, non inganni, ma una certa bontà fedele ed amorevole tra tutti, una sicurtà leale; e che nelle corti allor regnavano tanti buoni costumi, tanta onestà, che i Cortegiani tutti erano come religiosi; e guai a quello che avesse detto una mala parola all’altro, o fatto pur un segno men che onesto verso una donna: e per lo contrario dicono, in questi tempi esser