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24 il cortegiano


che ad alcun di noi fosse nova, io addurrei molti, li quali, nati di nobilissimo sangue, son stati pieni di vizii; e per lo contrario molti ignobili, che hanno con la virtù illustrato la posterità loro. E se è vero quello che voi diceste dianzi, cioè che in ogni cosa sia quella occulta forza del primo seme: noi tutti saremmo in una medesima condizione, per aver avuto un medesimo principio, nè più un che l’altro sarebbe nobile. Ma delle diversità nostre e gradi d’altezza e di bassezza, credo io che siano molte altre cause: tra le quali estimo la fortuna esser precipua; perchè in tutte le cose mondane la veggiamo dominare, e quasi pigliarsi a gioco d’alzar spesso fin al cielo chi par a lei, senza merito alcuno, e sepelir nell’abisso i più degni d’esser esaltati. Confermo ben ciò che voi dite della felicità di quelli che nascon dotati dei beni dell’animo e del corpo: ma questo così si vede negl’ignobili come nei nobili, perchè la natura non ha queste così sottili distinzioni; anzi, come ho detto, spesso si veggono in persone bassissime altissimi doni di natura. Però non acquistandosi questa nobiltà nè per ingegno nè per forza nè per arte, ed essendo piuttosto laude dei nostri antecessori che nostra propria, a me par troppo strano voler che se i parenti del nostro Cortegiano son stati ignobili, tutte le sue buone qualità siano guaste, e che non bastino assai quell’altre condizioni che voi avete nominate, per ridurlo al colmo della perfezione: cioè ingegno, bellezza di volto, disposizion di persona, e quella grazia che al primo aspetto sempre lo faccia a ciascun gratissimo.

XVI. Allor il conte Ludovico, Non nego io, rispose, che ancora negli uomini bassi non possano regnar quelle medesime virtù che nei nobili: ma (per non replicar quello che già avemo detto, con molte altre ragioni che si poriano addurre in laude della nobiltà, la qual sempre ed appresso ognuno è onorata, perchè ragionevole cosa è che de’ buoni nascano i buoni) avendo noi a formare un Cortegiano senza difetto alcuno, e cumulato d’ogni laude, mi par necessario farlo nobile, sì per molte altre cause, come ancor per la opinione universale, la qual subito accompagna la nobilità. Che se saranno dui uomini di palazzo, i quali non abbiano per