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la buona fortuna debba secondar tanto queste opere virtuose, che la felicità della casa e dello stato non solamente non sia per mancare, ma più presto di giorno in giorno per accrescersi: e già se ne conoscono molti chiari segni, tra i quali estimo il precipuo l’esserci stata concessa dal cielo una tal signora, com’è la signora Eleonora Gonzaga, duchessa nuova; che se mai furono in un corpo solo congiunti sapere, grazia, bellezza, ingegno, maniere accorte, umanità, ed ogni altro gentil costume: in questa tanto sono uniti, che ne risulta una catena, che ogni suo movimento di tutte queste condizioni insieme compone ed adorna. Seguitiamo adunque i ragionamenti del nostro Cortegiano, con speranza che dopo noi non debbano mancare di quelli che piglino chiari ed onorati esempii di virtù dalla Corte presente d’Urbino, così come or noi facciamo dalla passata.

III. Parve adunque, secondo che ’l signor Gasparo Pallavicino raccontar soleva, che ’l seguente giorno, dopo i ragionamenti contentuti nel precedente Libro, il signor Ottaviano fosse poco veduto; perchè molti estimarono che egli fosse retirato, per poter senza impedimento pensar bene a ciò che dire avesse: però, essendo all’ora consueta ridottasi la compagnia alla signora Duchessa, bisognò con diligenza far cercar il signor Ottaviano, il quale non comparse per buon spazio; di modo che molti cavalieri e damigelle della corte cominciarono a danzare ed attendere ad altri piaceri, con opinion che per quella sera più non s’avesse a ragionar del Cortegiano. E già tutti erano occupati, chi in una cosa chi in un’altra, quando il signor Ottaviano giunse quasi più non aspettato; e vedendo che messer Cesare Gonzaga e ’l signor Gaspar danzavano, avendo fatto riverenza verso la signora Duchessa, disse ridendo: Io aspettava pur d’udir ancor questa sera il signor Gaspar dir qualche mal delle donne; ma vedendolo danzar con una, penso ch’egli abbia fatto la pace con tutte; e piacemi che la lite o per dir meglio il ragionamento del Cortegiano sia terminato così.— Terminato non è già, rispose la signora Duchessa; perch’io non son così nemica degli uomini, come voi siete delle donne; e perciò non voglio che ’l Cortegiano sia defraudato del suo