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ad esse abbia minor obligazione, per far ben ogni cosa al contrario. Ed essendo già tal amore notissimo, sono ancor in que’ tempi poi notissimi tutti gli effetti che da quel procedono; così restano esse disonorate, e lo amante si trova aver perduto il tempo e le fatiche, ed abbreviatosi la vita negli affanni, senza frutto o piacer alcuno; per aver conseguito i suoi desiderii non quando gli sariano stati tanto grati che l’arian fatto felicissimo, ma quando poco o niente gli apprezzava, per esser il cor giả tanto da quelle amare passioni mortificato, che non tenea sentimento più per gustar diletto o contentezza che se gli offerisse.—

LXXVI. Allor il signor Ottaviano ridendo, Voi, disse, siete stato cheto un pezzo e retirato dal dir mal delle donne; poi le avete così ben tocche, che par che abbiate aspettato per ripigliar forza, come quei che si tirano a drieto per dar maggior incontro; e veramente avete torto, ed oramai dovreste esser mitigato.— Rise la signora Emilia, e rivolta alla signora Duchessa, Eccovi, disse, Signora, che i nostri avversarii cominciano a rompersi e dissentir l’un dall’altro. Non mi date questo nome, rispose il signor Ottaviano, perch’io non son vostro avversario; èmmi ben dispiaciuta questa contenzione, non perchè m’increscesse vederne la vittoria in favor delle donne, ma perchè ha indotto il signor Gasparo a calunniarle più che non dovea, e ’l signor Magnifico e messer Cesare a laudarle forse un poco più che ’l debito; oltre che per la lunghezza del ragionamento avemo perduto d’intender molt’altre belle cose, che restavano a dirsi del Cortegiano.— Eccovi, disse la signora Emilia, che pur siete nostro avversario; e perciò vi dispiace il ragionamento passato, nè vorreste che si fosse formato questa così eccellente Donna di Palazzo: non perchè vi fosse altro che dire sopra il Cortegiano, perchè giả questi signori han detto quanto sapeano, nẻ voi, credo, nè altri potrebbe aggiungervi più cosa alcuna; ma per la invidia che avete all’onor delle donne.

LXXVII. Certo è, rispose il signor Ottaviano, che, oltre alle cose dette sopra il Cortegiano, io ne desiderarei molte altre; pur poichè ognun si contenta ch’ei sia tale, io ancora