Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
libro terzo. | 231 |
si faccia caso che si sappiano o no; e però col non negar si
vendica l’uom una certa libertà di poter publicamente parlare
e star senza sospetto con la cosa amata; il che non avviene
a quegli che cercano d’esser secreti, perchè pare che
sperino, e siano vicini a qualche gran premio, il quale non
vorriano che altri risapesse. Ho io ancor veduto nascere ardentissimo
amore nel core d’una donna verso uno, a cui per
prima non avea pur una minima affezione, solamente per intendere
che opinione di molti fosse che s’amassero insieme; e
la causa di questo credo io che fosse, che quel giudicio così universale
le parea bastante testimonio per farle credere che colui
fosse degno dell’amor suo, e parea quasi che la fama le portasse
l’ambasciate per parte dell’amante molto più vere e più
degne d’esser credute, che non aria potuto far esso medesimo
con lettere o con parole, ovvero altra persona per lui. Però
questa voce publica non solamente talor non nuoce, ma giova.
— Rispose il Magnifico: Gli amori de’ quali la fama è ministra
son assai pericolosi di far che l’uomo sia mostrato a dito; e
però chi ha da camminar per questa strada cautamente, bisogna
che dimostri aver nell’animo molto minor foco che
non ha, e contentarsi di quello che gli par poco, e dissimular
i desiderii, le gelosie, gli affanni ei piaceri suoi, e rider
spesso con la bocca quando il cor piange, e mostrar d’esser
prodigo di quello di che è avarissimo; e queste cose son
tanto difficili da fare, che quasi sono impossibili. Però sel
nostro Cortegiano volesse usar del mio consiglio, io lo confortarei
a tener secreti gli amor suoi.
LXVIII. Allora messer Bernardo, Bisogna, disse, adunque che voi questo gli insegnate, e parmi che non sia di piccola importanza; perchè, oltre ai cenni, che talor alcuni così copertamente fanno, che quasi senza movimento alcuno quella persona che essi desiderano nel volto e negli occhi lor legge ciò che hanno nel core, ho io talor udito tra dui inamorati un lungo e libero ragionamento d’amore, dal quale non poteano però i circostanti intender chiaramente particularitate alcuna, nè certificarsi che fosse d’amore: e questo per la discrezione ed avvertenza di chi ragionava; perchè, senza far dimostrazione alcuna d’aver dispiacere d’essere