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libro terzo. 199


vorrete alli re Carlo e Ludovico, dell’uno e dell’altro de’ quali fu moglie; non la trovarete punto inferiore d’essi, Vedete madonna Margherita, figliola di Massimiliano imperatore; la quale con somma prudenza e giustizia insino a qui ha governato e tuttora governa il stato suo.

XXXV. Ma, lasciando a parte tutte l’altre, ditemi, Signor Gaspar, qual re o qual principe è stato a’ nostri dì ed ancor molt’anni prima in cristianità, che meriti esser comparato alla regina Isabella di Spagna? — Rispose il signor Gasparo: Il re Ferrando suo marito. — Soggiunse il Magnifico: Questo non negherò io; chè, poichè la Regina lo giudicò degno d’esser suo marito, e tanto lo amò ed osservò, non sì può dire ch’ei non meritasse d’esserle comparato: ben credo che la riputazion ch’egli ebbe da lei fosse dote non minor che ’l regno di Castiglia. — Anzi, rispose il signor Gaspar, penso io che di molte opere del re Ferrando fosse laudata la regina Isabella. — Allor il Magnifico, Se i popoli di Spagna, disse, i signori, i privati, gli uomini e le donne, poveri e ricchi, non si son tutti accordati a voler mentire in laude di lei, non è stato a’ tempi nostri al mondo più chiaro esempio di vera bontà, di grandezza d’animo, di prudenza, di religione, d’onestà, di cortesia, di liberalità, in somma d’ogni virtù, che la regina Isabella; e benchè la fama di quella signora in ogni loco e presso ad ogni nazione sia grandissima, quelli che con lei vissero e furono presenti alle sue azioni tutti affermano, questa fama esser nata dalla virtù e meriti di lei. E chi vorrà considerare l’opere sue, facilmente conoscerà esser così il vero: chè, lasciando infinite cose che fanno fede di questo, è potrebbonsi dire se fosse nostro proposito, ognun sa che quando essa venne a regnare trovò la maggior parte di Castiglia occupata da’ grandi; nientedimeno il tutto recuperò così giustificatamente e con tal modo, che i medesimi che ne furono privati le restarono affezionatissimi, e contenti di lasciar quello che possedevano: Notissima cosa è ancora, con quanto animo e prudenza sempre difendesse i regni suoi da potentissimi inimici; e medesimamente a lei sola si può dar l’onor del glorioso acquisto del regno di Granata; che in così lunga e difficil guerra contra nemici ostinati, che