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libro terzo. 175


se non sono impudiche, cen quei risi dissoluti, con la loquacità, insolenza, e tai costumi scurrili, fanno segno d’essere.

VI. E perchè le parole sotto le quali non è subjetto di qualche importanza son vane e puerili, bisogna che la Donna di Palazzo, oltre al giudicio di conoscere la qualità di colui con cui parla, per intertenerlo gentilmente, abbia notizia di molte cose; e sappia, parlando, elegger quelle che sono a proposito della condizion di colui con cui parla, e sia cauta in non dir talor non volendo parole che lo offendano. Si guardi, laudando sè stessa indiscretamente, ovvero con l’esser troppo prolissa, non gli generar fastidio. Non vada mescolando nei ragionamenti piacevoli e da ridere cose di gravità, nè meno nei gravi facezie e burle. Non mostri inettamente di saper quello che non sa, ma con modestia cerchi d’onorarsi di quello che sa, fuggendo, come si è detto l’affettazione in ogni cosa. In questo modo sarà ella ornata di buoni costumi, e gli esercizi del corpo convenienti a donna farà con suprema grazia, e i ragionamenti suoi saranno copiosi, e pieni di prudenza, onestà e piacevolezza; e così sarà essa non solamente amata ma reverita da tutto ’l mondo, e forse degna d’esser agguagliata a questo gran Cortegiano, così delle condizioni dell’animo come di quelle del corpo.

VII. Avendo insin qui detto il Magnifico, si tacque, e stette sopra di sè, quasi come avesse posto fine al suo ragionamento. Disse allora il signor Gasparo: Voi avete veramente, signor Magnifico, molto adornata questa Donna, e fattola di eccellente condizione: nientedimeno parmi che vi siate tenuto assai al generale, e nominato in lei alcune cose tanto grandi, che credo vi siate vergognato di chiarirle; e più presto le avete desiderate, a guisa di quelli che bramano talor cose impossibili e sopranaturali, che insegnate. Però vorrei che ci dichiariste un poco meglio quai siano gli esercizii del corpo convenienti a Donna di Palazzo, e di che modo ella debba intertenere, e quai sian queste molte cose di che voi dite che le si conviene aver notizia; e se la prudenza, la magnanimità, la continenza, e quelle molte altre virtù che avete detto, intendete che abbian ad ajutarla sola-