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libro secondo. 93


o se pur la negherà, non crederà aver offeso colui a chi non ha voluto compiacere: perchè spesso i signori, poi che hanno negato una grazia a chi con molta importunità la domanda, pensano che colui che l’ha domandata con tanta instanza la desiderasse molto; onde, non avendo potuto ottenerla, debba voler male a chi glie l’ha negata; e per questa credenza essi cominciano ad odiar quel tale, e mai più nol posson veder con buon occhio.

XIX. Non cercherà d’intromettersi in camera o nei lochi secreti col signor suo non essendo richiesto, sebben sarà di molta autorità; perchè spesso i signori, quando stanno privatamente, amano una certa libertà di dire e far ciò che lor piace, e però non vogliono essere nè veduti nè uditi da persona da cui possano esser giudicati; ed è ben conveniente. Onde quelli che biasimano i signori che tengono in camera persone di non molto valore in altre cose che in sapergli ben servire alla persona, parmi che facciano errore, perchè non so per qual causa essi non debbano aver quella libertà per relasciare gli animi loro, che noi ancor volemo per relasciar i nostri. Ma se ’l Cortegiano, consueto di trattar cose importantì, si ritrova poi secretamente in camera, dee vestirsi un’altra persona, e differir le cose severe ad altro loco e tempo, ed attendere a ragionamenti piacevoli e grati al signor suo, per non impedirgli quel riposo d’animo. Ma in questo ed in ogni altra cosa sopra tutto abbia cura di non venirgli a fastidio, ed aspetti che i favori gli siano offerti più presto, che uccellargli così scopertamente come fan molti, che tanto avidi ne sono, che pare che, non conseguendogli, abbiano da perder la vita; e se per sorte hanno qualche disfavore, ovvero veggono altri esser favoriti, restano con tanta angonia, che dissimular per modo alcuno non possono quella invidia: onde fanno ridere di sè ognuno, e spesso sono causa che i signori dian favore a chi si sia, solamente per far loro dispetto. Se poi ancor si ritrovano in favor che passi la mediocrità, tanto s’inebriano in esso, che restano impediti d’allegrezza; nè par che sappian ciò che si far delle mani nè dei piedi, e quasi stanno per chiamar la brigata che venga a vedergli e congratularsi seco, come di cosa che non siano consueti mai