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libro secondo. | 89 |
a’ giovani. — Risero tutte le donne, perchè ciascuna comprese
che quelle parole toccavano al signor Morello; ed essa
parve che un poco se ne turbasse.
XV. Ma sono ben degli altri intertenimenti con donne, soggiunse subito messer Federico, che si convengono ai vecchi, — E quali? disse il signor Morello; dir le favole? — E questo ancor, rispose messer Federico. Ma ogni età, come sapete, porta seco i suoi pensieri, ed ha qualche peculiar virtù e qualche peculiar vizio; chè i vecchi, come che siano ordinariamente prudenti più che i giovani, più continenti e più sagaci, sono anco poi più parlatori, avari, difficili, timidi; sempre gridano in casa, asperi ai figlioli, vogliono che ognun faccia a modo loro: e per contrario i giovani, animosi, liberali, sinceri, ma pronti alle risse, volubili, che amano e disamano in un punto, dati a tutti i lor piaceri, nimici a chi lor ricorda il bene. Ma di tutte le età la virile è più temperata, che già ha lasciato le male parti della gioventù, ed ancor non è pervenuta a quelle della vecchiezza, Questi adunque, posti quasi nelle estremità, bisogna che con la ragion sappiano correggere i vizii che la natura porge. Però deono i vecchi guardarsi dal molto laudar sè stessi, e dall’altre cose viziose che avemo detto esser loro proprie, e valersi di quella prudenza e cognizion che per lungo uso avranno acquistata, ed esser quasi oracoli a cui ognun vada per consiglio, ed aver _ grazia in dir quelle cose che sanno, accommodatamente ai propositi, accompagnando la gravità degli anni con una certa temperata e faceta piacevolezza. In questo modo saranno buoni Cortegiani, ed interterrannosi bene con uomini e con donne, ed in ogni tempo saranno gratissìmi, senza cantare o danzare; e quando occorrerà il bisogno, mostreranno il valor loro nelle cose d’importanza.
XVI. Questo medesimo rispetto e giudicio abbian i giovani, non già di tener lo stile dei vecchi, chè quello che all’uno conviene non converrebbe in tutto all’altro, e suolsi dir che ne’ giovani troppo saviezza è mal segno, ma di corregger in sè i vizii naturali. Però a me piace molto veder un giovane, e massimamente nell’arme, che abbia un poco del grave e del taciturno; che stia sopra di sè, senza que’ modi