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tfo fratclltfchc venfua era jJBrjTfclTo Pagiutare/a ferii#, àjlé;tauo!e,& a! UtiardéPiédi de Peregrini^ Qyefti tali officiali ogfi( Settimana le mutauano t i acc.o non (èi^pediflero tpralrnéte li negotjj,& ogni < vno porrfTc effe, pirtecipe’dì eìlexatar fa carità. Aìl’offiuo de Solchi fi eleggeuano fi.mpre fratelli i attfu -, & d’autorità, & queftVhaueanò autorità de córr> ridar,ciocheoccorreuà, perchè le còfeapettencnti i cl mancare fufiero prouifie& bene, & fecondo la < «puntila neceffaria: non fumo mai meno dedoi, ne ( p:u dequattro, acciò fifuggiflèlà confufionedc mol- «ti al comandare,# fi prouedefTeche in ogni Referto- < rio potefledfer’vna perfonadi quefte, allequal. noti i io.o li mmiftri di caia, ma rutti li fratelli dauano obe < dienza. ^ Li Preporti al partevno, òdoi prouecfcuano con il «efpenfiero che gli ne fuffe la quantità neceflaria, Si t bono, & haueano 1 Occhiò non forte robbato, ma di- r tfribuito fecondo il bifognò. ■ n Quellidel vinofaceuanoil medefimo; Proueden t do che fu fi e bono, & recipiéfe & portato atti lochi de t putau per la còiti m od ita delle tauole. { Li depurati alla menéftravedeaanoco il Cciocò che d la premiane folle à, baftanzàr loro flefii la porrai,aro nelli Refettori), & la mtnirtrauauo & le mmeftre è dà fratelli fi porrauano in le rtienfe dePeregrini. ti Li Preporti alla porrà fi eleggeuano anco fempre fa d’autrorità, & sépre alcuno che hau effe fogni rione di P o.uerfe lingue, l’offitto de quali era interrogare, vede- ò te, & fenuere come fe dina, più à baffo. q. Li Preporti de Dormitori) haueano la fhiaue del ci fuo,& dopò cenare,li Peregrini li condtìceuano à dor v inire: È