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di Serravalle che chiude ai nostri sguardi la fiorentissima Val di Nievole. Prendiamo a percorrere collo sguardo un altra linea per ritrovare altri luoghi importanti e dalle ultime case di Firenze e dal bosco delle Cascine con un immenso arco di cerchio andiamo a ritrovare le basi degli Appennini. Partiamo da’ colli fiorentini dove possiamo osservar benissimo la villa del Poggio Imperiale che richiama alla mente nostra altra cupa tragedia Medicea, la morte d’Isabella Orsini, e le belle ville di Bellosguardo un giorno castelli de’ Cavalcanti. Sulla sponda sinistra del fiume è la via Pisana coi borghi di Monticelli, Legnaja, Casellina: più addietro sulle prime e basse colline, Soffiano colla sua vecchia ed alta torre castellana, Scandicci dove fu un castello dei Cadolingi, Mosciano coll’antica pieve, poi le colline di Settimo, il delizioso poggetto di S. Martino alla Palma e quasi sulle sponde dell’Arno la cadente e rovinosa Badia a Settimo che fu una delle più splendide Abazie di Toscana, ridotta oggi in condizioni desolanti. Ecco, più avanti, il castello della Lastra, più su S. Martino a Gangalandi, il borgo del Ponte a Signa e, traversato l’Arno, Signa che da lungi si direbbe una città tant’è ricca di fabbricati e di case. Proseguendo verso tramontana, osserviamo ancora altri grandi gruppi di case: Lecore, il borgo di Poggio a Cajano dominato dal colle dove sorge Carmignano celebre pel suo castello tante volte costrutto e riedificato e pei suoi vini squisiti; poi Campi col vecchio castello de’ Mazzinghi e colle sue numerose case aggruppate attorno al ponte che traversa il fiume Bisenzio.

Ci rimane a dare un occhiata ai colli ed ai monti che chiudono questo stupendo panorama e lo faremo percorrendo