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42 la villa medicea di careggi


Forse Careggi, più nascosta, più semplice, più severa nel suo aspetto, fu anche meno preferita delle altre ville granducali dove il lusso spagnuolo, il barocchismo invadente, avevano già impresso il tipo dominante a danno dell’artistica maestosità del passato.

Careggi restò umile come un fiore in mezzo all’erbe dei prati e questo fu per lei gran ventura, perchè serbò fin quasi a’nostri tempi l’aspetto suo primitivo.

Il Principe Leopoldo de’ Medici ed il Granduca Ferdinando II ebbero simpatia speciale per Careggi; cercarono di farne rivivere le tradizioni gloriose e riaprirono nel luogo stesso dove aveva avuto la sua origine, l’Accademia Platonica.

Si cercò di dare gran valore a questo avvenimento, si volle illustrarlo anche con un affresco dipinto dal Furino in una sala del palazzo Pitti; ma i tempi di Ferdinando II erano diversi assai da quelli di Cosimo il Vecchio. Niccolò Arrighetti non era Marsilio Ficino, gli accademici non avevano nè li studi, nè la fermezza di propositi dei loro antecessori di due secoli prima. Careggi non ebbe la potenza di richiamare in vita ciò che era ormai morto per sempre.

Sono queste le ultime memorie importanti relative al soggiorno Mediceo nella villa di Careggi.

Anzi, volendo la Corona alleggerirsi dal peso di possessi inutili; scelse fra questi anche Careggi che ormai non era più frequentato dalla Corte e con contratto del 18 settembre 1779 lo scrittojo delle RR. Possessioni vendeva la villa e la tenuta a Vincenzo Orsi per prezzo di circa 31,000 scudi.

La famiglia Orsi tenne il possesso di Careggi fino al giorno 8 marzo 1848, in cui lo vendè al Cav. Francesco Giu-