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30 | la villa medicea di careggi |
miglia Lemmi, e più tardi Cosimo non aveva avuto difficoltà a concedere che il matrimonio desiderato dai due giovani si effettuasse, persuaso che Lucrezia era degna di suo figlio e che avrebbe fatto onore alla famiglia.
E difatti il ricordo di Lucrezia Tornabuoni rimarrà sempre fra i più splendidi e più puri della storia Medicea. Poche donne ebbero il sapere, la bellezza, la virtù di questa gentildonna che fu oggetto d’orgoglio pei suoi, d’ammirazione per li altri. Poetessa gentile, coltissima nelle lettere e nelle scienze, essa non dimenticò mai i suoi doveri di madre affettuosa ed accudì con ogni cura all’educazione dei figli e de’ nipoti, non mancò mai di mostrarsi degna dei cognomi insigni che portava e nei palagi, nelle ville di casa Medici, esercitò l’ospitalità in modo da suscitare l’entusiasmo degli stranieri illustri che vi accoglieva.
Essa fu esempio rarissimo di animo grande nelle fortunose vicende dei tempi in cui visse e lasciò scritto nella storia di quel periodo di tempo le pagine più soavemente gentili e più serenamente belle.
Piero de’ Medici se ebbe amici buoni e affettuosi, ebbe ancora altri che furono per lui falsi e pericolosi consiglieri e fu gran fortuna se, avendone seguiti ingenuamente i suggerimenti, non si vide privato di quell’autorità che egli esercitava sulla città.
Si cercò ogni mezzo perchè l’aura di popolarità gli venisse meno e vi fu chi gli suscitò contro ire grandissime inducendolo a ritirare i crediti che in quantità ed in proporzioni infinite Cosimo il Vecchio aveva fatti a gran numero di famiglie e di mercanti.
Poi, fallito questo tentativo, si tornò alle solite accuse di smania di potere che erano fatte contro il padre e che si rinno-