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18 la villa medicea di careggi


I personaggi più illustri di quella famiglia che ebbe la potenza di diventare prima fra tutte le altre della città, si presentano dinanzi alla mente come immagini gigantesche di un epoca insigne per severità di costumi, per arditezza d’imprese, per floridità de’ commerci, pei trionfi meravigliosi e sereni dell’arte che raggiunse l’apogèo della sua gloria.

La figura di Cosimo il Vecchio emerge splendida nella sua austerità, framezzo a quella schiera elettissima di personaggi che rappresentavano la potenza dell’ingegno e del sapere.

È Cosimo il Vecchio, che getta le basi della potenza Medicea, basi solidissime perchè non si fondano su quella fatuità e quell’apparenza, che per un istante possono brillare di luce abbagliante, ma che son destinate poi a lasciare attorno a se le tenebre fitte dell’oblìo.

Cosimo il Vecchio non si ritrasse mai dal commercio dove aveva trovata la fonte delle ricchezze; ma curandone con ogni premura lo sviluppo, porse a’ suoi concittadini il migliore degli esempj, il più efficace degli eccitamenti, onde tenessero sempre in onore quelle industrie che avevano fatto di Firenze uno stato potentissimo.

Ricco più d’un sovrano, Cosimo de’ Medici non comprò coll’oro le simpatie popolari; ma seppe guadagnarsele astutamente, ingegnosamente, in modo da far credere che la popolarità corresse dietro a lui, anziché egli l’andasse cercando.

Procurando a se stesso ed a’ suoi le comodità della vita florida, edificò palagi e ville che furono miracoli d’arte: e perchè l’animo e la mente potessero vivere in un ambiente calmo e sereno, perchè l’ingegno avesse largo campo da espandersi, alle cure faticose, alle occupazioni monotone della vita