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8 | la villa medicea di careggi |
Poco dopo, lasciata a destra la Villa del Pollajo alla quale si riferisce un drammatico episodio della storia Medicea, che possiede un ricco museo lapidario raccoltovi dal Senatore Carlo Strozzi e che appartiene oggi ad Ernesto Rossi, si giunge al Palazzo Bruciato, il punto al quale convergono anche le strade che partono dalle altre barriere e che porta questo nome a ricordanza del palagio degli Ardinghelli, bruciato nel 1364 dalla milizie inglesi condotte dall’Aguto che, al soldo dei pisani, scorrazzavano attorno a Firenze. 1
Da questo punto si prende la via che fin da’ tempi più remoti chiamasi Chiasso Macerelli e che conduce direttamente a Careggi.
E quì pure si percorre un tratto di campagna fertile e pittoresca, quì pure il paesaggio è animato, reso più gaio da una quantità di ricche ed ampie ville signorili.
Prima ad incontrarsi è la grandiosa villa Stephens che fu in antico dei Neroni ed in specie di quel Dietisalvi che ebbe molta parte negli avvenimenti che si svolsero a tempo di Piero di Cosimo de’ Medici.
Più avanti è la villa Lemmi, uno dei tanti possessi che ebbe qui la famiglia Tornabuoni dalla quale usciva quella Lucrezia moglie di Piero de’ Medici, esempio portentoso di sapere e di virtù domestiche.
Sempre dallo stesso lato, a destra, è Poggio Secco, una leggiadra collinetta sulla quale sorgono alcune belle ville che nel secolo XV erano in possesso dei Davanzati, de’ Ciai e de’ Medici.
Olteprassata la pendice di Poggio Secco, siamo a Careggi, dove framezzo ai campi ubertosi s’inalza regina di tutte le