Pagina:Caro, Annibale – Opere italiane, Vol. I, 1912 – BEIC 1781382.djvu/71

non men che propriamente parlando». Non vi basta che si parli a modo di questi uomini da bene, o propio o impropio che si parlino? Non sarebbe gran fatto che voleste mandare a monte loro, poiché scartate anco Aristotile. Ma con tutto ciò, non mi farete voi buono che i poeti non sono astretti alla proprietá né delle parole, né delle cose a punto? Dico questo, per rispondere a quel di piú ch’avete detto sopra al medesimo loco, nella seconda vostra rimpiastrata: che i confini, che ’l Caro gli dá, sono «difettosi». O se n’avesse ancora lasciati un paio, come dire, i due mari, non sarebbe poeticamente terminata a bastanza infra 1 ’Alpi e i Pirenei? Ora l’ha dati quattro confini, che l’abbracciano quasi da tutti quattro i cardini del mondo: e non vi basta? Ho detto «quasi quattro cardini», perché, se i Pirenei e 1 ’Alpi voltano, come voi dite, piú verso una parte del cielo che verso un’altra (che non ci voglio pensare ora), io me ne rimetto alla bussola. Ma perché vi pare d’aver fatta una bella e sottile considerazione a trovare che questi monti non siano opposti fra loro, voglio che sappiate che ’l Caro non ha voluto dire che si oppongano, e non si cura che sia cosi o che non sia. Infra due o quattro cose, come egli dice, o infra piú che si dicesse che la Gallia fosse, non è necessario intendere che siano opposte l’una all’altra; perché «infra», in questa lingua, non vuol dir «di rincontro», grammatico da sferzate; né manco vuol dir «sotto», come l’avete inteso poco innanzi ; ma vuol dire «fra mezzo»: vuol dire che questi confini la terminano ciascuno dalla sua parte. Voi ne vorreste un altro, verso l’Alemagna: o mettetevelo da voi, ser Appuntino, se vi ci piace; ché ’l Caro non ve ne ha voluto fare un contratto di vendita né una carta d’appamondo: e gli poeti non son notai né cosmografi a punto. Anzi è lor concesso non solo di descrivere i lochi grossamente, ma fingerli di nuovo e metterne uno in iscambio d’un altro: servendosi della topotesia talvolta, in loco della topografia. Vegniamo ora a vedere perché vi pare cosi sconvenevole e, come dite voi, cosi «vanamente detto ’conca 5». Ma prima, com’è possibile che ’l vostro vetro vi possa tanto invetriar la fronte, che non vi vergogniate di tassar altri di