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E questo è quanto alla veritá e quanto alla matematica. Ma, quanto alla poesia, ancora che egli avesse fatta questa descrizione, secondo l’openione che voi pensate che tenga, cioè che Tonde de’ mari siano piú alte che ’l letto della Francia, io vi voglio mostrar di piú che non sarebbe mal fatta, accioché voi conosciate quanto poco v’intendete del procedere de’poeti. Voi dovereste pur sapere che non ci mancano di quelli che hanno detto che l’acqua circonda la terra: e se questo circondamento non s’intende sopra la superficie di essa terra, questo non importa: basta che, quanto al sito degli elementi, tengono che l’acqua sia superiore. Non dice Vergilio:

. Diviso cor por e mundi

in maria ac terras et sidera; sors data coelo prima, secuta maris, deseditque infima tellus?

Oltre di questo, infinò a’ bambini non imparano dal Sacrobusto che ’l mare è colmo? Non lo pruova egli demostrativamente con la nave ch’esce del porto? Non lo pruova fisicamente con la rotonditá delle gocciole? Tolemeo non tiene il medesimo? Non lo pruova egli medesimamente con l’altezza de’ luoghi, che a poco a poco si vanno scoprendo di mare, da qualunche orizonte si venga e a qualunche si vada? Vergilio non mostra ancora che di terra si monti per andare in mare, quando dice:

Bis denis phrygium conscendi navibus aequor?

Non tiene che di maré si scenda, per venire in terra, dicendo:

. Humilemque videmus

Italiam...?

E altrove:

Prona petit maria, et pelago decurrit aperto?

E anco dove dice:

. Ruit oceano nox?

Non dice Servio che Vergilio parla in questi lochi, secondo quei fisici che tengono la terra inferiore ail’acqua? Non v’ag