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mi mandano ogni notte sogni, che mi promettono che un branco di pecore mi fará padre. — A questo, Dionisofane, alzato un grido maggior che Megacle, salse in piede, e, menatagli avanti la Cloe molto riccamente addobbata: — Questa è — disse — la fanciulla che voi sponeste: questa, per provvidenza degli dèi, da una pecora è stata nutrita, si come Dafni da una capra. Eccovi qui le vostre spoglie e la vostra figliuola: prendetela, e, poscia che l’avrete, al mio Dafni per isposa la date, percioché ambedue sono stati gittati, ambedue ritrovati, ed ambedue sono stati a cura di Pane e delle ninfe e d’Amore. — Piacque a Megacle la proposta di Dionisofane; e, fatta con la figliuola gran festa, comandò che fosse chiamata la Rodi, sua donna, la quale venuta, dopo le materne e sviscerate accoglienze, recatalasi in grembo, non volle che mai le si spiccasse dattorno; e quivi la notte dormirono, percioché Dafni a niun partito la volea lasciar, manco al padre. 11 giorno vegnente tutti d’accordo ritornarono un’altra volta in villa; e questo fecero a preghiera di Dafni e della Cloe, ché mal volentieri stavano nella cittá, ed anco perché parve lor convenevole di far nozze alla pastorale. Arrivati dunque a Lamone, fecero venir Driante a Megacle, e Nape raccomandarono alla Rodi ; e, mentre che le feste delle nozze s’apparecchiavano, fu la Cloe dal padre e dalla madre alle ninfe splendidamente appresentata, e gli dierono per offerta i suoi contrassegni con molti altri doni. A Driante supplirono di donar sino a dieci mila dramme. Ma Dionisofane^ veduto che ’l tempo era sereno e la giornata bellissima, volle che ’l convito si facesse nella grotta medesima delle ninfe, dove, apparecchiata la mensa ed ogni cosa di verdura coperto, fatti sedere ancora tutti i contadini, fecero una solennissima ed abbondante cena. Erano gli assisi con essi: Lamone e Mirtale, Driante e Nape, i prossimani di Dorcone, Fileta co’ figliuoli, Cromi con Licenia, e Lapo bifolco, percioché in tanta allegrezza anch’egli parve degno di perdono e d’invito. I piaceri, gli ’ntrattenimenti di questo convito fra tanti contadini furono tutti alla contadinesca. Si cantarono canzoni di mietitori, si dissero burle di pescatori: Fileta concertò una musica di sampogna, Lapo una