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Lamone, in presenza di tutti gli altri servi, che giá gli erano d’intorno a rallegrarsi di aver un si bel servidore per compagno, chiedendo licenza di parlare, cosi prese a dire: — Signore, udite quel che questo vecchio vi dice, e non pensate che menzogna vi conti; ché vi giuro, per Pane e per le ninfe, che di nulla vi mentirò. Io, perché voi sappiate, non son padre di Dafni, né Mirtale sarebbe stata si avventurosa di essergli madre. Quali siano i suoi parenti, io non lo so; ma, chiunque si fossero, per aver forse assai piú figliuoli, e maggiori, isposero lui; e cosi sposto

10 lo trovai, che si nutriva del latte d’una mia capra, a cui, morta che fu, per aver fatto offizio di madre, diedi qui sotto al giardino sepoltura. Trovai col bambino alcune spoglie, le quali io serbai, e sono ancora appresso di me; e per esse facciamo giudizio ch’egli sia di piú alta fortuna che noi non siamo. Non per questo io mi sdegno ch’egli venga a servir Astilo, ché sará un bel servidore d’un bello e buon padrone; ma non posso giá soffrire ch’egli abbia ad esser lo strazio e ’l vituperio di Gnatone, di cui è movimento che venga a Metellino, per operarlo ne’ servigi di femmina. — E cosi detto, di tenerezza e di sdegno lagrimando, si tacque. Gnatone, sentitosi mordere, avea giá cominciato a bravare e minacciar di bastonarlo; quando Dionisofane, cui le parole di Lamone aveano tócco il core, d’un mal piglio guatandolo, lo fece racchetare: poscia, da capo disaminando Lamone: — Guarda — gli dicea — a dirmi il vero, e non mi far gherminelle per addossarlomi per figliuolo, perché io me n’adirerei con esso teco. — Insomma, dopo molto interrogare, raffermando

11 vecchio efficacemente, giurando per tutti gli dèi ed offerendosi ad ogni sorta di castigo, se di cosa alcuna mentisse; Dionisofane, insieme con la Cleariste riandando le sue parole: — A che proposito — dicea — fingerebbe Lamone queste cose? Se egli perdea un capraro, ne guadagnava due. Come saprebbe un contadino far questi trovati? Oltre che duro mi si fa a credere che da un tal vecchio e d’un ventre di si vii femmina uscisse si bel figliuolo. — Ma, per piú non dibattersi in cotal pensamento, gli parve di dover considerare le spoglie, che egli dicea, se d’illustre e gloriosa fortuna indizio le porgessero. Andata dunque