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franco, mostrando di potere appo ’l padrone ogni cosa. E, quando ’gli parve d’averlo bene alla mano, una sera appostandolo che tornava con le capre dal pascolo, fattoglisi primamente incontro,

10 baciò; poscia, cercando di recarlosi in atto che stanno le capre sotto i becchi, egli, poiché fu stato alquanto a vedere, pure alla fine, avvedutosi di quel che fare intendea, s’argomentava di levariosi dattorno, dicendo che bene stava che i becchi montassero le capre, ma non giá s’era mai veduto che un becco montasse un altro becco, né un montone, invece d’una pecora, un altro montone, né un gallo, per una gallina, un altro gallo. Giá s’era disposto Gnatone a forzarlo, e cominciava a manometterlo, quando il pancione, ch’era ubriaco e per ogni poco di tentenno barcollava, ad un sol guizzo che fece

11 giovinetto, si trovò per terra rovescio, che parve un sacco di stabbio, e piú bisogno avea di manovelle e di curri per rizzarlo che d’un fanciullo. Dafni, uscitogli degli artigli, si mise a gambe su per l’erta, a guisa d’un levriero, e da quindi innanzi mai non vi si volle appressare; e, se per avventura capitava dove egli pasturava, lo fuggiva sempre, ed anco avea gli occhi alla Cloe, ch’egli non grancisse ancor lei. Ma Gnatone, non per questo lasciando l’impresa, andava tuttavia macchinando di conquistarlo; e, conosciuto che egli non era men forte che bello, si tolse giú della forza, ed aspettava occasione di parlarne con Astilo, sperando d’ottenerlo dal giovine in dono, percioché lo conosceva liberale e desideroso di compiacerlo in molte cose e maggiori ; che per allora non si potea. Percioché sopraggiunsero Dionisofane e Cleariste (cosi si chiamavano il padron vecchio e la madonna), eravi un tumulto di cavalcature, di servi e d’altri uomini e donne, tale che ogni cosa era in iscompiglio. Ma poi n’ebbe seco un lungo ed amoroso ragionamento. Era Dionisofane un uomo di mezzo tempo, giá mezzo canuto, di persona grande, aggraziato e robusto al par di qualsiasi freschissimo giovine: di ricchezze pochi lo pareggiavano e di bontá nessuno. Il primo giorno ch’egli arrivò, fece sacrificio a tutti gli dèi della villa, a Cerere, a Bacco, a Pane ed alle ninfe; e, comunemente convocate tutte le sue brigate, dedicò loro una