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desiderava che la vendemmia finisse, per ritornare alle lor solite pasture, amando piú tosto sentire il sonar delle lor fistole e il belar delle lor greggi, che le confuse voci e gli spiacevoli gridi de’ vendemmiatori. Pochi giorni vi corsero, che le vigne tutte si compirono di vendemmiare, e ’l mosto fu tutto imbottato; laonde, non facendo piú mestiero dell’opera loro, tornarono a menar le greggi al campo, ed oltramodo allegri n’andarono a visitar le ninfe, presentando loro per primizia della vendemmia a ciascuna statua il suo tralcio con di molti grappoli e con de’ pampini suvvi, come quelli ch’erano usi di non mai visitarle con le man vote; ed ogni giorno, uscendo a pascere le richinavano, tornando da pascere le riverivano, non mai senza qualche offerta o di fiori o di frutti o di frondi o pur d’un qualche saggio di latte. Poveri doni veramente, ma da si pure mani, da si semplici cori tanto devotamente dedicati, ch’eran sopra ogni pomposo sacrificio accetti, e dagli dèi ben guiderdonati ne furono. Onorate le ninfe, poi si dettero a festeggiare, a rallegrar le greggi, a sciórre i cani, che per tutto il tempo della vendemmia erano stati legati, li quali, sciolti, scorrendo e mugolando, or facevano lor festa, or con le greggi, or tra lor stessi scherzavano; ed essi alcuna volta gli ammettevano a’ becchi, gli attizzavano per qualche piaggia, gli avvezzavano a portare colla bocca, facevano cozzare i montoni, saltar le capre, ballar le pecore, sonavano, cantavano, giocavano, ed ogni boschereccio diletto si prendeano. E mentre cosi lieti si stavano, eccoti comparir loro avanti un vecchione con un vestito di pelle indosso, con scarponi di corde in piedi, e con una tascoccia a lato, di sacco tutto rattoppato; e, salutati che gli ebbe, postosi fra l’uno e l’altro a sedere, parlò loro in questa guisa: — Fanciulli, io sono il vecchio Fileta; quegli che tante cose ho cantate in lode di queste ninfe, che tante volte ho sonato in onor di questo Pane; quegli che comandavo a tanti armenti di vacche solamente con la musica: vengo a voi per raccontarvi il caso che m’è incontrato, e per esporvi le cose che io ho udite e vedute. È molto presso di qui un mio giardino, di mia man posto, di mia man coltivato e con ogni