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Pilucca. E come lo sai?

Marabeo. Ti dirò. Questa state passata, le galere di nostro signore andarono verso Levante contra gli infideli. Nel ritorno che fecero, si scontrarono con certe fuste di turchi, che poco innanzi avevano avuto la caccia da quelle di Venezia; e, combattute e prese che l’ebbero, i turchi furon posti alla catena, ed i cristiani che vi erano su prigioni, giunti a Civitavecchia, si misero in libertá, come è ordine di Sua Beatitudine e decreto perpetuo che i cristiani in Roma non possono essere schiavi. Fra gli liberati fu quest’Agata, che cosi si fa chiamare. Ma quel capitano, che l’aveva prima nelle mani, la riprese secretamente. Io capitai in quel tempo a Civitavecchia, e, tenendo amicizia con costui, mi mostrò questa figura per sua schiava. Piacquemi tanto, quanto mi dispiacciono tutte le altre donne. Il capitano temea, come io fo ora, di tenerla: trovossi bisognoso di danari : io gliene fei parola e promisili, come vòlse, di non condurla a Roma; tanto che la comperai, e, contra la promessa che li feci, la menai pur qui, sperando di tenerla celata o di far che si stesse volentieri meco e d’esser ben fornito per lussuria. Ma, per molta guardia, veggo che non l’ho potuta tener secreta e, per molte carezze e minacce e strazi che gli abbia fatti, mai non l’ho potuta disporre a guardarmi pur una volta di buon occhio.

Pilucca. È bella?

Marabeo. Bella e buona e savia a meraviglia, e, quel che importa, è cristiana e libera e mostra d’esser nobile: onde che, stando per forza fra la paura di tenerla, la disperazione di conquistarla e ’l dolor di lassarla, stava tutto confuso di pigliarne qualche partito da non capitarci male, quando ecco s’è pur saputo, e non so come. Ora l’ovo dell’Ascensione non camparebbe me né quel capitano, se ’l governatore lo sa, che non siamo impiccati o messi in galera. Ed ora conoscerò, Pilucca, se tu mi vuoi bene.

Pilucca. Che vuoi ch’io faccia?

Marabeo. Che tu intenda come questa spiona della Nuta l’ha saputo e l’ha detto a persona, e che prò veggi che non lo